«L'adottato ha diritto di conoscere le proprie origini - ha stabilito la Cassazione - accedendo alle informazioni concernenti, non solo l'identità dei propri genitori biologici, ma anche quella delle sorelle e fratelli biologici adulti, previo interpello di questi ultimi mediante procedimento giurisdizionale idoneo ad assicurare la massima riservatezza ed il massimo rispetto della dignità dei soggetti da interpellare, al fine di acquisirne il consenso all'accesso alle informazioni richieste o di constatarne il diniego, da ritenersi impeditivo all'esercizio del diritto».
Ora per Pierluigi, e per tante altre persone che non si arrendono alla cappa di segretezza - non più inespugnabile - delle adozioni, la strada è aperta e per percorrerla basta il sì di chi si sta cercando. Una decisione che arriva dopo il via libera alla possibilità di risalire e anche conoscere la madre biologica, se c'è l'assenso di lei.
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