Josephine, annegata in piscina a Lodi: prima di morire aveva bevuto

Josephine, annegata in piscina a Lodi: prima di morire aveva bevuto
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Sabato 23 Giugno 2018, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 20:46
MILANO Prima di morire annegata Josephine Odijie ha assunto alcol. E’ il responso delle analisi tossicologiche commissionate dalla procura di Lodi sul cadavere della trentacinquenne nigeriana trovata morta nella piscina della casa del compagno a Castelgerundo, in provincia di Lodi. Si aggiunge così un altro tassello nell’inchiesta sulla morte della donna, che resta ancora un giallo senza soluzione.

TELEFONO BLOCCATO
Gli investigatori hanno trovato numerose bottiglie di vino vuote nell’appartamento che Josephine ha avuto in uso dal convivente Stefano Acerbi, imprenditore lodigiano di 78 anni. Fin dall’inizio hanno escluso che la donna sia morta per una congestione, dato che l’autopsia ha stabilito che era a stomaco vuoto. Ciò che ora gli inquirenti stanno cercando di capire è se la sera del 2 giugno la donna abbia bevuto da sola, o se con lei ci fosse qualcuno. Nei prossimi giorni la procura disporrà degli esiti tossicologici, che riveleranno se oltre all’alcol Josephine Odijie abbia assunto anche sostanze stupefacenti o possa essere stata avvelenata. Per il procuratore Domenico Chiaro, che ha aperto un fascicolo per omicidio, ci sono ancora diversi aspetti da chiarire e uno su tutti: quella sera Josephine era in compagnia? Il pm Sara Mantovani sta ricostruendo gli ultimi contatti della donna, ma l’operazione non è semplice: il suo cellulare è uno smartphone di ultima generazione, è bloccato e dovrà probabilmente essere analizzato da tecnici specializzati in Germania.

«ERA SERENA»
Nei prossimi giorni verrà convocato in procura il convivente di Josephine, Stefano Acerbi, che quel fine settimana era in barca con un amico in Toscana, e la domestica che il 3 giugno ha scoperto il cadavere.
Josephine è rimasta a casa perché doveva studiare: il 4 giugno avrebbe dovuto sostenere un esame da operatrice sanitaria. L’imprenditore ha raccontato agli inquirenti di averla chiamata sabato attorno alle otto di sera e di non avere ricevuto risposta. Perciò si è preoccupato e domenica mattina ha chiesto a una vicina, che si occupava delle pulizie nella grande proprietà immersa nel verde, di andare a controllare. E’ così che la donna ha scoperto il corpo della Odijie, nuda sul fondo della piscina. E dopo tre settimane è ancora un mistero il motivo della sua morte. Gli approfondimenti scientifici - come la presenza di tracce sotto le unghie della donna - hanno dato esito negativo e il presunto disordine trovato in casa non è parso agli investigatori significativo al punto da far pensare a una rapina finita male. «Josephine era serena. Ci penserà il magistrato a far luce su quello che è successo», afferma la sorella.
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