Firenze, ragazze stuprate da carabinieri: chiesta udienza protetta

L'esterno del palazzo dove sono state violentate dai carabinieri le due ragazze americane
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Giovedì 14 Settembre 2017, 19:30
La Procura di Firenze si appresta a chiedere al gip del Tribunale l'incidente probatorio per "cristallizzare" la testimonianza delle due giovani studentesse americane che hanno accusato due carabinieri, allo stato indagati, di violenza sessuale. E in vista di questo appuntamento, uno dei difensori delle due ragazze, l'avvocato Gabriele Zanobini, ha chiesto per le parti offese che l' audizione si svolga in forma 'protettà, così come previsto dal Codice di procedura penale per le vittime di taluni reati.

L'incidente probatorio si rende necessario dal momento che le due giovani vogliono rientrare al più presto negli Stati Uniti, essendo state nel frattempo raggiunte dai rispettivi genitori a Firenze. Lo svolgimento dell'incidente probatorio consentirà di raccogliere una testimonianza definitiva da parte delle vittime del presunto stupro, consentendo così alle due ragazze di non presentarsi a testimoniare in un eventuale processo. L' audizione "protetta" prevede che le parti lese, in questo caso le due ragazze, siano presenti in una stanza soltanto con il giudice delle indagini preliminari e il traduttore. L'interrogatorio potrà essere seguito da dietro un vetro dagli avvocati difensori, dalle parti civili ed anche dagli indagati, i due carabinieri.

Nel frattempo vanno avanti gli accertamenti scientifici medico-legali disposti dalla Procura (titolare dell'indagine è il sostituto procuratore Ornella Galeotti) sulle tracce biologiche rinvenute nell'androne, nell'ascensore e nell'appartamento del palazzo in Borgo Santi Apostoli, preso in affitto dalle ragazze americane e dove si sarebbe svolto il presunto stupro.
Tra gli esami richiesti dai magistrati c'è anche l'esame del dna sui reperti biologici, in modo da stabilire con precisione chi era effettivamente presente nel luogo in cui si sarebbe svolta la violenza sessuale. Negli interrogatori resi spontaneamente dai due carabinieri indagati, i militari hanno confermato l'avvenuto rapporto sessuale ma hanno escluso ogni tipo di violenza, parlando di un comportamento consenziente da parte delle due giovani. Agli atti dell'indagine risulta, dai test medico-legali svolti, che le due ragazze al moneto della violenza erano sotto l'effetto di alcol e droghe.
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