Stadio, Raggi ai pm: «Lanzalone indicò il Dg in Campidoglio». Parnasi intercettato: «Dategli una "cosa" da 50mila euro»

Stadio, Raggi ai pm: «Lanzalone indico il Dg in Campidoglio». Parnasi intercettato: «Dategli una "cosa" da 50mila euro»
di Valentina Errante e Sara Menafra
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Venerdì 22 Giugno 2018, 07:42 - Ultimo aggiornamento: 10:04

Uomo potente, competente, indispensabile. Sono i nuovi verbali agli atti dell'inchiesta sul giro di affari attorno al nuovo stadio della Roma a descrivere il ruolo dell'avvocato Lanzalone. «Sponda» per il gruppo Parnasi a cui affidarsi in ogni circostanza. E «coinvolto in vari dossier» agli occhi del sindaco Virginia Raggi che a verbale ammette, «dopo avere letto la stampa», che l'avvocato di Bogliasco la consigliò anche nella scelta di importanti cariche di vertice al Campidoglio.

GLI INCARICHI A LANZALONE
Luca Caporilli, collaboratore del gruppo Parnasi e considerato gola profonda dell'inchiesta, scarcerato ieri, è molto chiaro nel definire l'avvocato la «sponda del gruppo» per l'affare stadio, quello a cui riferirsi in ogni circostanza. In cambio, spiega, gli era stata promessa una consulenza che non teme di definire «inutile». Il costruttore, Parnasi, la vede diversamente. Oltre alle tre consulenze contestate al momento degli arresti, si spende per far avere all'avvocato altri incarichi. È il 4 giugno scorso, pochi giorni prima dell'arresto, quando Parnasi dice al telefono all'ad di banca Carige Paolo Fiorentino: «Tu fagli fare qualcosa anche a Lanzalone, dagli 50, 30.000 euro di consulenza, fagli fare una ca...ta! Costruiamo questo percorso». Ieri sera la banca ha precisato di non aver mai conferito incarichi all'avvocato di Bogliasco.

RAGGI: «MI INDICÒ I MANAGER»
Convocata in procura per la seconda volta in quattro giorni, la sindaca Raggi è costretta a fare alcune ammissioni. Fu lei, dice, a presentare Lanzalone ai vertici della Roma, come «rappresentante delle esigenze del Comune»: «Fu lui a prospettarmi la nomina di Giampaoletti come dg del Comune e di Serini all'Ipa (la cassa di previdenza dei dipendenti del Campidoglio ndr). Rivedendo gli articoli di stampa questi giorni mi è venuto in mente che si è occupato anche di altri dossier, abbiamo parlato di Atac». Spiegazioni che potrebbero aprire nuovi filoni di indagine, a partire dalla consulenza per la Multiservizi. Capitoli non facili da chiarire, visto che i pm Paolo Ielo e Barbara Zuin hanno già saputo che Lanzalone ha cancellato dal cellulare chat decisive. Ieri, il gip ha anche deciso di scarcerare l'ex assessore della Regione Lazio, Michele Civita, e mandare ai domiciliari lo stesso Caporilli.

I finanziamenti alla politica di Parnasi erano a tutto campo. È recentissima l'intercettazione in cui, commentando il governo giallo-verde e il programma di governo con un collega, che gli dice che preferisce non pagare, «per non avere nessuno», si sfoga ridendo: «Io pago tutti per non avere nessuno!».

I SOLDI AI POLITICI
L'attività di sostegno alla politica inizia, in realtà, alla vigilia delle elezioni. È il 14 febbraio quando Parnasi e i suoi fanno il punto. Riassumono i carabinieri in un'informativa del 18 giugno, che il costruttore «dice che Lega erano 100 e 100, ne facciamo 100 su Pentapigna qua e 100 qua, possiamo utilizzare società nostre». Uno dei suoi assistenti gli specifica che «la strutturiamo una sul giornale e un'altra sulla radio» e gli propone un passaggio pubblicitario «alle tre di notte su Radio Padania». Nonostante l'investimento, Parnasi risponde secco: «No» e si raccomanda che invece siano «preparati dei contratti dal legale di fiducia», Nabor Zaffiri. Nei giorni successivi, quando un fidatissimo di Parnasi chiama il tesoriere della Lega, Paolo Centemero, l'argomento è di nuovo la «pubblicità»: «Il collaboratore precisa che vuole fare un contratto, per fare uscite pubblicitarie radiofoniche», scrivono i carabinieri.

I due concordano sul fatto che sia meglio parlarne di persona. Col commercialista del Carroccio, Andrea Manzoni, lo stesso collaboratore parlerà di incontrare una «terza persona» in via Bellerio. Di febbraio sono anche i contatti tra Domenico Petrolo, tesoriere dalla fondazione vicina al Pd Eyu e il gruppo Parnasi. Agli atti risulterà una consulenza da 150mila euro. Di certo, però, a febbraio Petrolo insisteva perché il pagamento arrivasse, perché, negli «ultimi giorni», li aiuterà molto.

Per i carabinieri, il riferimento è alla campagna elettorale.

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