Migranti, Viminale blocca nave italiana con 66 a bordo: trasferiti sulla Diciotti della Guardia costiera. Scontro nel governo

Migranti, Viminale blocca nave italiana Vos Thalassa con 66 a bordo: trasferiti sulla Diciotti della Guardia costiera
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Martedì 10 Luglio 2018, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 08:19

Tensione nel governo per 66 migranti trasferiti a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera dopo essere stati salvati in acque libiche dalla Vos Thalassarimorchiatore italiano solitamente a servizio delle piattaforme petrolifere. Il Viminale ha detto no allo sbarco in Italia e non ha indicato un porto dicendo che il trasbordo è stato deciso dalla Capitaneria. C'era un «pericolo per l'equipaggio» della Vos Thalassa, ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture Toninelli. «Stiamo ragionando. Se qualcuno ha fatto qualcosa che va contro la legge appena sbarca in Italia finisce in galera e non in un centro di accoglienza», ha detto Salvini assicurando che «il governo si muove in maniera compatta e univoca sull'immigrazione e non solo». 

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«Orgoglioso della Guardia Costiera italiana che con nave Diciotti ha preso a bordo i migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio dell'incrociatore italiano Vos Thalassa. Ora avanti con indagini per punire facinorosi», ha scritto il ministro delle Infrastrutture su Twitter. Poi ha aggiunto: «La nave Diciotti è in arrivo entro 10-15 ore, dipende dalle condizioni del mare.
Pensiamo che ci saranno dei fermi e degli arresti a carico di chi ha minacciato di morte i membri dell'equipaggio».


 
«Il Governo si muove in maniera compatta e univoca sull'immigrazione e non solo», ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini parlando con i giornalisti a Palmi in relazione alle ipotizzate tensioni all'interno dell'Esecutivo. Da parte del Viminale, poi si precisa, non c'è ancora alcuna indicazione sul porto d'arrivo per la nave Diciotti.a Guardia costiera è intervenuta perché il comandante della Vos Thalassa ha segnalato una situazione di «grave pericolo» per l'equipaggio - tutto composto da italiani - minacciato da alcuni migranti soccorsi all'arrivo in zona di una motovedetta libica. Lo fa sapere la guardia costiera. Il rimorchiatore d'altura battente bandiera italiana Vos Thalassa, ricostruisce la guardia costiera, nella giornata di domenica, dopo aver avvistato un barchino in procinto di affondare nelle acque internazionali prossime alle piattaforme petrolifere, dove opera, ha soccorso i 67 migranti a bordo, di cui 58 uomini, 3 donne e 6 minori. Il comandante della nave, in diverse comunicazioni anche via mail alla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, ha segnalato una situazione di grave pericolo per la security della nave e del suo equipaggio, composto da 12 marittimi, tutti di nazionalità italiana, causato da «atteggiamenti minacciosi nei confronti dell'equipaggio stesso da parte di alcuni migranti, all'arrivo in zona della Guardia Costiera libica».

Alla luce di questa situazione e a seguito di ulteriori comunicazioni tra il comandante del Vos Thalassa e la Centrale Operativa della Guardia Costiera, «si è reso necessario far intervenire nave Diciotti della Guardia Costiera, a tutela dell'incolumità dell'equipaggio del rimorchiatore battente bandiera italiana, che intanto dirigeva verso nord». La Guardia costiera ha infatti il compito di tutelare la sicurezza sulle navi battenti bandiera italiana. La Diciotti, in una cornice di sicurezza garantita da un proprio boarding team e da un elicottero della Marina Militare, ha preso a bordo i migranti, terminando il trasbordo intorno alle 22 di ieri. Accertate le buone condizioni di salute dell'equipaggio, la Vos Thalassa ha potuto riprendere la navigazione per ritornare alle proprie ordinarie mansioni commerciali.


Il «problema politico» posto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini al premier Conte, al vicepremier Di Maio e a Toninelli sulla vicenda dei migranti soccorsi dalla Vos Thalassa, fa sapere il Viminale, è il seguente: «la guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica, soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione».

Intanto la Difesa fa sapere che «non c'è nessun caso Trenta-Salvini, il governo rema unito e compatto verso la stessa direzione». Il riferimento è alle recenti polemiche in merito alla missione europea Eunavformed.

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