LA RICOSTRUZIONE
Il documento, firmato dal pm Fabio Regolo, ricostruisce i due giorni di tensione tra la nave e le autorità italiane e come l'imbarcazione abbia «agito con l'unico scopo di approdare in Italia», nonostante avesse già attraccato a Malta e Roma le avesse intimato di coordinarsi con Madrid. Quattro no, violati dalla Ong. Tutto comincia nella tarda mattinata di giovedì, quando il comandante della nave Proactiva, Marc Reig, e la capo missione, Ani Montes, decidono di dirigersi verso il luogo del naufragio «numero 164». Secondo il pm, lo fanno «adducendo come scusa» di aver perso il contatto con i loro gommoni 20 miglia più avanti. Dicono a verbale i marinai che la nave «continuava la navigazione al fine di ricercare l'evento contraddistinto n. 167 e solo lungo la rotta si era imbattuta in altri due eventi, i 164 e 166 di competenza della Guardia Costiera libica». La Open Arms viene raggiunta da una motovedetta libica che, dicono i cooperanti, cerca di impedire il salvataggio. Due ore dopo iniziano le prime tensioni con Roma: «alle 19.30, in acque ancora internazionali, Open Arms chiedeva il cosiddetto POS (permesso operazioni di sbarco ndr) all'Mrcc di Roma», ovvero al centro di coordinamento della Marina. Roma replica che visto che il coordinamento è libico, «avrebbero dovuto richiedere il pos allo stato di bandiera della loro nave, ovvero la Spagna». Il no di Roma viene comunicato anche al presidente della ong, Gerard Canals, ma la navigazione prosegue sempre «verso nord». Sono le 7.30 del mattino successivo, quando il medico di bordo dice che il neonato gravemente disidratato soccorso il giorno prima va sbarcato immediatamente. La nave arriva a Malta alle 9.20, le autorità locali chiedono le «intenzioni», ma il comandante decide di rifare rotta verso l'Italia e qui cominciano le ore decisive: alle 14.30 Open arms si dirige verso l'Italia che rifiuta il permesso all'attracco. «Alle ore 16.06, avveniva una teleconferenza per il tramite di Mrcc di Roma tra quel centro, Madrid ed il comandante della nave, il quale rifiutava di chiedere un pos a Malta». Solo in serata, si saprà poi, anche per la mediazione del ministro Minniti, alla nave sarà permesso di sbarcare.
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