Ad ucciderlo, con due coltellate all'addome e al fianco, Salvatore Mineo, ex insegnante di 72 anni di origini siciliane ma da tempo residente nella città emiliana. Mineo, che abita nella palazzina dove è avvenuta la tragedia assieme alla moglie e ad una figlia disoccupata, doveva lasciare l'abitazione entro fine mese e si era accordato con Padovani per prendere in affitto un nuovo appartamento. Attorno alle 11 questa mattina i due si sono incontrati e Padovani ha chiesto le due mensilità anticipate come caparra per consegnare le chiavi.
A quel punto è scoppiata la violenta lite e Mineo, in preda ad un raptus, ha impugnato un coltello a serramanico ed ha colpito due volte il rivale. Il ferito si è trascinato sino alla porta di ingresso della palazzina e poi si è accasciato a terra, l'aggressore invece è rientrato nel suo appartamento ed ha subito confessato il folle gesto alla moglie. Da lei è partita la telefonata alle forze dell'ordine con l'intervento del 118 che ha tentato, inutilmente, di rianimare Padovani. Salvatore Mineo è stato invece trasferito in Questura dove di fronte al pm Andrea Bianchi ha confessato quanto accaduto. Ora è nel carcere di Parma, l'accusa omicidio volontario.
Insegnante di musica in pensione, l'omicida non aveva precedenti penali ma negli ultimi tempi stava vivendo una situazione di grave disagio economico.
I vicini lo descrivono comunque come persona tranquilla e riservata con, unica particolarità, quella di portare a passeggio il gatto con un guinzaglio. Ma nessuno avrebbe potuto mai immaginare questo terribile gesto.
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