La vicenda è stata denunciata nel Bergamasco da una psicologa dall’Associazione genitori antidroga di Pontirolo Nuovo. «Confrontandoci recentemente con una professionista che segue uno sportello psicologico nella Bergamasca - rivela il presidente dell’Aga a Bergamo News - è emerso il caso di una quindicenne che, dopo un anno a scambiarsi via chat messaggi a sfondo erotico con un adulto, ha deciso di incontrarlo scoprendo poi che si trattava di suo padre. Farà molta fatica a superare il trauma subito».
L'allarme sul cybersex è strettamente legato alla crescente dipendenza tra i giovani nell'utilizzo degli smartphone e dei social networks. La protezione che sembra celarsi dietro l'apparecchio elettronico ha favorito la crescita del fenomeno del sesso virtuale soprattutto tra i più giovani. Ma non solo, il problema si estende anche alla droga. «Ormai - aggiunge Coppola - sanno bene che sono Facebook e Instagram i luoghi virtuali dove possono incontrare coetanei a cui vendere la droga, senza correre il rischio di andare incontro al pesante aggravio della pena che può comportare l’essere colti a spacciare di fronte a scuole o oratori».
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