Roma, Camere con vista degrado: slalom tra buche e abusivi

Roma, Camere con vista degrado: slalom tra buche e abusivi
di Simone Canettieri
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Sabato 24 Marzo 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 08:00

Sta per iniziare la Terza Repubblica? In via del Tritone, a un tiro di schioppo da Palazzo Chigi, c’è una buca- cratere «che sta qui dal Governo Giolitti», scherza un tassista. Rassegnato per gli ammortizzatori, soddisfatto per il tran tran: è il giorno dello sbarco dei parlamentari ruotanti (con trolley d’ordinanza). I Palazzi del potere si aprono verso l’ignoto, il centro di Roma dà solide sicurezze: le strade bucherellate intorno a Montecitorio, i sacchi di rifiuti lasciati a mo’ di caccia al tesoro, gli ambulanti che occupano militarmente piazza Navona. Sarebbe la «green zone».
 

 

IL BENVENUTO
Invece è il benvenuto della Capitale ai circa 600 neo parlamentari. Gli altri, i veterani, ormai sanno come muoversi senza rischi. Per esempio, il grillino Danilo Toninelli, sguscia via, tra i vicoli di Palazzo Madama, per seminare le telecamere, ma rischia l’inciampo. La forzista Laura Ravetto, ci va molto cauta: spinge il carrozzino, dove c’è dentro la piccola Clarissa Delfina di poche settimane. «Per evitare brutte sorprese tipo la scena madre della corazzata Potëmkin», sorride una collega. La scorsa legislatura si è conclusa con la denuncia di un senatore (Aldo Di Biagio di Ap) alla sindaca Raggi per un brutto capitombolo per colpa dell’asfalto rotto. Come d’altronde capitò anche a Beppe Grillo, ma in periferia, dove spuntano pozzi cartesiani «Ma no - racconta il pentastellato emiliano Mattia Ferraresi, ormai al secondo giro di giostra - cinque anni fa, il giorno dell’insediamento trovai una Roma messa molto peggio. Adesso con Virgy...». Sarà. Intanto, però, fa caso vedere le truppe leghiste del sud che si muovono in blocco verso piazza Sant’Eustachio per il caffè dopo pranzo e schivano gli ambulanti appiccicosi con i bastoncini dei selfie. 

IL DECORO
Dietro al Pantheon, dove il tavolino selvaggio dei ristoranti è il piatto forte, ecco l’insegna di un locale scritta a mano con il gessetto: «Menu per vegano e per ciriaco». Sarebbe celiaco, ma un paio di grillini fotografano sdegnati il cartello per postarlo sui social: «Qui mangiano quelli alla De Mita, scappiamoooo». Si incontrano solo eletti del M5S e del centrodestra, gli altri sono una rarità. Per esempio, i dem andrebbero cercati, in piazza delle Coppelle, luogo cult di aperitivi lunghissimi del fu Giglio magico e dei «ciaoni».

Ma niente. In compenso, quattro o cinque sacchi della spazzatura salutano tutti in mezzo alla strada. Davanti a Montecitorio, tutti invocano Luigi Iovino. Non solo perché è il più giovane parlamentare eletto (25 anni) ed è arrivato a Roma da Napoli con la sua Panda. «Giggino è un piastrellista, e quindi potrebbe dare una mano...», dicono i suoi tifosi che lo accompagnano davanti al sacro portone.
Davanti alla fontana dei Quattro fiumi la truppa meloniana vuole ordine e sicurezza. «Ma è una parola». Un «caldarrostaro» made in Tredicine vende tranquillo in mezzo alla strade 5 marroni a 5 euro sotto gli occhi di due carabinieri. Si contano una decina di ambulanti pieni di paccottiglie, un gruppone di turisti sdraiati per terra a crogiolarsi al sole e due risciò parcheggiati e un po’ minacciosi. I vigili non pervenuti. Cambiano i padroni del Palazzo, ma Roma è eterna. 

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