Sisma, mette in ginocchio 3mila aziende agricole. A rischio 100mila animali

Sisma, mette in ginocchio 3mila aziende agricole. A rischio 100mila animali
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Mercoledì 2 Novembre 2016, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 10:20
(Teleborsa) - Sono circa 3mila le aziende agricole a rischio nei territori dei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo che hanno subito danni strutturali gravi nelle campagne dove c'è un'elevata significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali. È quanto emerge dalla prima analisi dei danni provocati dal sisma elaborato dalla Coldiretti che esprime apprezzamento per l'impegno del presidente del Consiglio Matteo Renzi a favore degli agricoltori colpiti e per la convocazione per definire misure straordinarie per il settore da parte del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina di "una riunione straordinaria sull'emergenza terremoto con gli assessori regionali Carlo Hausmann del Lazio, Anna Casini delle Marche, Fernanda Cecchini dell'Umbria e Dino Pepe dell'Abruzzo". L'agricoltura, tra manodopera familiare ed esterna, contribuisce in modo importante all'occupazione e all'economia di quei territori. Una attività che - sottolinea la Coldiretti - alimenta anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo che sostengono che il flusso turistico che, tra ristorazione e souvenir, è la linfa vitale per la popolazione. Le scosse mettono a rischio un sistema che secondo la Coldiretti offre opportunità occupazionali solo nella fase di produzione agroalimentare ad almeno diecimila persone ma in pericolo ci sono anche specialità conservate da secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di Colfiorito fino al prosciutto di Norcia Igp che con una produzione di 2350 tonnellate fattura oltre 50 milioni di euro, ma che nell'insieme rappresentano un patrimonio culturale del paese, oltre che economico ed occupazionale Nelle aziende agricole ed in quelle agroalimentari si contano danni strutturali a fabbricati, impianti e strumenti ma anche difficoltà a garantire l'alimentazione e l'acqua agli animali mentre la presenza di frane e smottamenti sulle strade rurali impedisce la circolazione e la raccolta e consegna dei prodotti. "Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all'abbandono e allo spopolamento" ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare la necessità che "la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell'economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo".
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