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«Il secondo, 40 anni, recluso per reati comuni - prosegue la nota - durante la detenzione aveva manifestato una forte intolleranza nei confronti dei detenuti non di fede islamica nonché dei musulmani che, a suo dire, non osservavano correttamente i precetti coranici. In particolare, lo straniero ha posto in essere condotte prevaricatorie, associate ad esternazioni di estrema superiorità ed al totale rifiuto di integrazione con il resto della popolazione carceraria, arrivando anche a sottrarre con la violenza, ad un compagno di detenzione, un crocifisso ed alcuni santini al fine di impedirne la preghiera».
«L'altro cittadino egiziano, 31 anni, condannato e detenuto per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, era stato notato in un sodalizio di detenuti, guidato da un suo connazionale espulso lo scorso giugno dal territorio nazionale. Impegnato nella divulgazione del messaggio radicale all'interno dell'istituto di pena, l'uomo aveva imposto ai suoi compagni di detenzione, con atteggiamenti prevaricatori, la rigida osservanza dei precetti coranici».
«Il quarto espulso è un 32enne cittadino tunisino, detenuto per rapina e reati di droga, nel carcere di Rebibbia a Roma. Quale Imam, durante la preghiera che era solito guidare, si dedicava ad una pressante azione di divulgazione dell'ideologia radicale. In particolare, il cittadino straniero aveva elogiato gli autori di alcuni attentati compiuti nei Paesi occidentali, manifestando il proprio dolore per la morte del noto terrorista tunisino Anis Amri di cui si era detto pronto ad emulare le gesta. Scarcerato lo scorso 22 agosto, era stato trasferito ad un CPR in attesa del rimpatrio, eseguito poi dall'aeroporto di Roma Fiumicino. Con questi ultimi provvedimenti sono 326 le espulsioni eseguite dal gennaio 2015 ad oggi, di cui 89 nel 2018», conclude la nota del Viminale .
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