Torino, treno contro tir: due morti e 23 feriti. Autista indagato per disastro

Torino, treno contro tir: due morti e 23 feriti. Autista indagato per disastro
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Giovedì 24 Maggio 2018, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 11:54

Due ore di interrogatorio per allontanare da sé le accuse di disastro ferroviario e omicidio colposo. Darius Zujis, l'autista lituano di 39 anni indagato per l'incidente ferroviario di Caluso in cui sono morte due persone e altre 23 sono rimaste ferite, due in modo grave, piange e si dispera davanti al procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando.

«Non ho deciso io il percorso, non sono stato io a voler passare da lì», sostiene l'uomo, che prima di sedersi davanti al magistrato ha avuto anche un lieve malore. «Con il carico la visibilità è fortemente ridotta, nelle manovre - spiega - mi guida l'equipaggio in cuffia...».


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Gli accertamenti effettuati dalla polizia ferroviaria, coordinata dalla procura eporediese, non escludono alcuna ipotesi. «Il punto cruciale sono le comunicazioni fatte o non fatte dalla ditta con la polizia stradale, le ferrovie, l'Anas e tutti quelli che sono chiamati ad organizzare il passaggio di un transito eccezionale - spiega Ferrando - Per passare con un mezzo del genere c'è bisogno di un lasso di tempo larghissimo quindi nella programmazione del traffico e del passaggio c'è qualcosa che non ha funzionato. Se le comunicazioni non sono state fatte correttamente allora è un fatto molto grave». 


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Chi non ha dubbi sul fatto che il trasporto eccezionale «non ha rispettato le condizioni generali di utilizzo dell'autorizzazione» è l'Anas. Il trasportatore, sostiene la società, «non ha adempiuto» alle prescrizioni assunte, tra i quali quello di non impegnare attraversamenti di passaggi a livello con linee elettrificate«, proprio come quello dell'incidente di Arè, al chilometro 11,5 della statale 27 ora interrotta al traffico come la linea ferroviaria tra Chivasso e Ivrea, mentre sul tratto Ivrea-Aosta la circolazione è ripresa all'ora di pranzo. In attesa che la magistratura chiarisca cause e responsabilità, per pendolari e associazioni di consumatori l'incidente è il segnale dell'urgenza - dicono - di mettere in sicurezza il trasporto. 

Ed è polemica sulla pericolosità dei passaggi a livello, in corrispondenza dei quali in Italia, secondo il Codacons, ci sono stati duecento incidenti tra il 2005 e il 2016 con 189 vittime. Un lungo elenco che dalla scorsa notte va aggiornato con i nomi di Roberto Madau, il macchinista 61enne del treno che tra qualche mese sarebbe andato in pensione, e di Stefan Aureliana, romeno di 64 anni residente a Busto Arsizio (Varese) che conduceva il mezzo di scorta tecnica al tir.

Elenco che poteva essere ancora più lungo se l'Eurocity 38 Milano Centrale-Ginevra, oggi pomeriggio, avesse urtato ad una velocità superiore un mezzo per la manutenzione delle gallerie. È accaduto nei pressi di Preglia di Crevoladossola. Per i 198 a bordo un po' di paura ma per fortuna nessuna conseguenza. Tra i passeggeri, una trentina su quello che doveva essere l'ultimo treno della giornata, i feriti sono stati 23. Due, entrambe donne, le più gravi. Sono Manuela Amà, 43 anni, operata alla gamba sinistra. La prognosi, salvo complicazioni, è di 60 giorni. È invece in prognosi riservata Morena Gauna, la capotreno 35enne: per estrarla dalle lamiere accartocciate del vagone in cui si trovava i vigili del fuoco hanno impiegato più di un'ora. Di chi sia la colpa non mi interessa, prego soltanto perché si salvi e possa tornare dai suoi tre bambini«, dice il padre Claudio. . .

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