Vaccini, la rivolta delle mamme "Sì Vax": «Stop autocertificazione»

Vaccini, la rivolta delle mamme "Sì Vax": «Stop autocertificazione»
di Sara Menafra
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Domenica 12 Agosto 2018, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 08:48

In un dibattito caratterizzato dagli acuti, le venti mamme che hanno firmato la lettera aperta pro vaccini per difendere i loro bambini, immunodepressi, si presentano stranamente calme. Come raccontano Roberta Amatelli e il marito, tutto è nato da un gruppo whatsapp di venti madri da nord a sud dell'Italia che si sono conosciute accomunate dalle cure per bambini che hanno subito un trapianto di fegato quando erano piccoli e piccolissimi.
Alla notizia che il governo aveva rimandato ancora di un anno l'obbligo vaccinale, mantenendo l'autocertificazione e annunciando una legge che introdurrà un «obbligo flessibile», hanno deciso di mobilitarsi.

Una lettera, molto chiara e netta, pubblicata su Change.org e la richiesta all'associazione Io vaccino di sostenerli nella campagna: «I nostri bambini, tutti i bambini, hanno diritto a una protezione che un'autocertificazione non offre, perché non esiste nessuna garanzia di controllo, perché non è previsto un termine certo e a scuola si può entrare anche senza, perché le conseguenze di un abuso di questo strumento non sarebbero limitate a chi lo commette e ricadrebbero sugli altri, proprio sui più fragili», si legge nel documento che in dieci giorni ha raccolto quasi 140mila adesioni.

IL GOVERNO
Nelle prossime settimane, il gruppo di madri e l'associazione Io Vaccino stanno pensando di organizzare anche iniziative pubbliche da Nord a Sud, a partire dai luoghi di residenza. Quindi, le mamme chiederanno un incontro al governo: «Finora nessuno ci ha dato alcun genere di sostegno - dice Roberta - l'unica volta che ho sentito parlare di me da qualche politico è stato quando l'onorevole Boschi mi ha citata in una trasmissione televisiva, ma è finita lì. A parte il sindaco del mio paese, in Piemonte, e quelli di altre mamme nessuno ci ha mai contattato per esprimerci vicinanza e del resto noi ci teniamo a sottolineare che le collocazioni politiche non ci interessano, chiediamo solo tutele per i nostri figli». Roberta dice di essere molto preoccupata per il futuro che attende la figlia Viola a settembre, quando inizierà a frequentare la materna: «Ha subito un trapianto di fegato perché alla nascita le hanno diagnosticato una malattia rara alle vie biliari, da allora». Dopo lunghi periodi tra dentro e fuori l'ospedale, l'iscrizione a scuola sembra una terra promessa di normalità: «Ma senza obblighi vaccinali è tutto molto rischioso, già ora dicono che Viola non potrà andare nel bagno comune».

IL CERTIFICATO FALSO
L'autocertificazione non basta, dicono le mamme e certo non tranquillizza il caso esploso in queste ore in Lombardia. Ad Esine, una mamma si è vantata di aver ingannato la scuola paritaria falsificando il certificato vaccinale. Una storia nota dal 2017 ma sulla quale i dirigenti dell'istituto Maria Bambina hanno ora deciso di sporgere denuncia, mentre l'assessore regionale ha ricevuto diverse interrogazioni. «Ti è rimasto un foglio mandato dalla Asl con su le vaccinazioni che devi fare?? Ecco, io ho fatto così: l'ho preso, scannerizzato, cambiato data, fotocopiato e portato alla materna. Fine!», si era vantata la mamma di Esine: «Io mi sono fatta furba così ed è andato tutto bene».

Nel frattempo, prosegue anche lo scontro politico. Ieri sull'argomento è tornato Matteo Salvini, intervistato da Rainews24: «Il diritto alla scuola, all'educazione è fondamentale. Da genitore preferisco educare, spiegare, convincere piuttosto che multare e obbligare». Matteo Renzi su Facebook ha risposto: «Siamo nel 2018 e l'Italia discute di Vaccini: è pazzesco! Sui vaccini devono esprimersi i medici, la scienza, la ricerca. Non si scherza sulla salute dei nostri figli».
 

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