Il caso Asia Argento, molestatrice #MeToo

di Concita Borrelli
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Martedì 21 Agosto 2018, 00:19
Lettera mai scritta della signora Asia Argento, che dovrà al signor Jimmy Bennett 380 mila dollari per molestie da lui subite all’età di diciassette anni. #MeToo...pure io! Pure io, come Weinstein, come tutti quei malfattori sino a prove contrarie, prove che stanno lentamente uscendo dai fascicoli delle aule giudiziarie.
Pure io, come i signori di potere del cinema che hanno fatto merce della nostra ingenuità sociale, della nostra verginità, se non fisica, psicologica, della nostra sana e quanto mai “normale” ambizione di accedere ai set di Hollywood a vent’anni in cambio di palpate, baci e approcci vari. 

Pure io, come Weinstein che ha sganciato soldi alla moglie dovendo divorziare all’istante, che da Dio, idolo e geniaccio della Miramax, l’uomo Oscar che tutte le cornici dei salotti di Beverly Hills e Manhattan hanno immortalato con attrici e attori, che quando mi rividi anche io sui giornali avvinghiata a lui pensai: toh, forse ero consenziente e me ne sono dimenticata. Pure io, di nero vestita salire, salirò alla gogna di quell’America che chiuse tutti i bottoni delle camicette davanti a suor Meryl Streep che tutti i giorni si reca in Chiesa a chiedere scusa al Dio vero, e non a quello che lei definì tale. Mai potrò più atterrare all’aeroporto “Charles De Gaulle”, ché la Francia andò giù con lettere e petizioni perché per strada venisse proibito il fischio del maschio alla femmina. 

E chissà l’Italia se mi vorrà ancora tra i giudici di giovani talenti o sarà solo e sempre la calorosa Bianca Berlinguer ad accogliermi, e raccogliermi, nonostante io abbia truffato, con lacrime e pugno chiuso, il suo pubblico di vetero-femministe arrabbiate. Pure io, femmina di sessualità prorompente che non ho saputo resistere alla dolcezza nonché mollezza di un giovane virgulto accomodato sul set di un film di cui io fui regista. Un Julien Sorel che a causa mia dice abbia sofferto, e quindi mi ha denunciata.

E se fosse lui ad avermi usata, ma non posso dirlo. A lui dovrò tanto danaro, e, a parti inverse, non verrà neanche a raccogliere la mia testa giù dal patibolo per baciarla. 

Pure io, proprio io che ho un cuore che batte forte da quando ho iniziato a respirare in una famiglia a suo modo geniale, ricca, non ingenua, open, e stregata forse. Pure io, proprio io che amo la vita, gli uomini, non ne conto il numero, ne inseguo le pulsioni. Pure io, proprio io che la donna va rispettata l’ho urlato e urlando, solo adesso me ne rendo conto, l’ho offesa. Pure io, proprio io, ho fatto confusione con il desiderio e il ruolo. E mi sono comportata in modo maldestro esercitando su un attore il mio potere di regista. 

Pure io, proprio io, avrei voluto scriverla questa lettera, ma so bene che mi son fatta tanti di quei nemici nei mesi andati per aver fatto confusione e manifesto di ricordi sbiaditi che oggi, dalla stampa, tv e web mi arriveranno solo derisione e lapidazione. Chiedo scusa a tutti, alle donne come agli uomini. #Sorry.
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