Attacco a Londra, bottigliette e nastro adesivo: le finte cinture esplosive dei terroristi

Attacco a Londra, bottigliette e nastro adesivo: le finte cinture esplosive dei terroristi
di Federica Macagnone
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Domenica 11 Giugno 2017, 18:28 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 15:07
Sono state diffuse oggi dalla polizia londinese le foto delle false cinture esplosive indossate dai tre terroristi che il 3 giugno hanno sferrato il loro attacco a London Bridge e Borough Market lanciando un furgone contro i pedoni e aggredendo i passanti con coltelli di ceramica lunghi 30 centimetri, finendo per uccidere otto persone. Otto minuti dopo l'inizio del raid la polizia ha abbattuto i tre attentatori: erano Khuram Butt, 27enne cittadino britannico nato in Pakistan; Rachid Redouane, 30 anni, che sosteneva di essere marocchino-libico; Youssef Zaghba, 22enne italiano di origine marocchina.

Le foto pubblicate oggi mostrano delle cinture di cuoio a cui sono attaccate bottiglie d'acqua in plastica ricoperte da un nastro adesivo grigio e nero. L'intento dei tre, secondo la polizia, era creare il panico tra la folla mentre mettevano in atto il loro piano. L'ipotesi privilegiata dagli inquirenti, per ora, è che i tre potrebbero aver indossato quelle cinture per prendere ostaggi e per evitare di essere colpiti.
«Non avevo mai visto nel Regno Unito una tecnica di questo tipo - ha commentato Dean Haydon, il numero uno dell'unità antiterrorismo di Scotland Yard - I terroristi cercavano di creare il massimo panico agganciandosi degli esplosivi finti. Chiunque li abbia visti, quella notte, ha pensato che erano vere bombe. È possibile che progettassero una situazione di assedio e ritenessero che le false cinture esplosive potessero proteggerli dagli spari. Questo dà ancora più valore al coraggio mostrato dai poliziotti e dai civili che hanno affrontato i terroristi».

Nell'ambito dell'inchiesta per individuare eventuali complicità sono state arrestate venti persone e sette sono tuttora in stato di fermo. Ieri la polizia ha rivelato che i terroristi avevano tentato di affittare un mezzo ancora più pesante (da 7,5 tonnellate) rispetto a quello poi utilizzato, ma che la procedura di pagamento era fallita e per questo motivo avevano poi ripiegato su un furgone. Se il piano iniziale fosse andato a buon fine, dicono le forze dell'ordine, l'effetto sarebbe stato ancora peggiore.
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