Gb, tenta di soffocare la figlia di 4 mesi per salvare la sua relazione con la compagna

Gb, tenta di soffocare la figlia di 4 mesi per salvare la sua relazione con la compagna
di Federica Macagnone
2 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Novembre 2017, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 16:58
Era pronto a tutto per salvare il rapporto con la sua compagna. Era disposto anche a trasformarsi in un abominevole killer pure di non doverle dire addio. Aveva riversato nei confronti della loro bambina di 4 mesi tutta la sua rabbia, facendola diventare il capro espiatorio della loro prossima rottura: per questa ragione ha provato a uccidere la piccola per ben due volte. Fortunatamente i tentativi si sono rivelati vani, ma per lui si apriranno le porte del carcere.

Il caso è finito sul tavolo del giudice Alan Booth, che sta cercando di ricostruire ogni singolo passaggio della vicenda, cercando di scavare nella mente malata dell'uomo, un 20enne di Blackburn, in Gran Bretagna, apparentemente innocuo. Era descritto da tutti come un ragazzo intelligente, con un lavoro di responsabilità, ma per il giudice si tratta di un soggetto altamente pericoloso. Il caso risale al 2016, quando la piccola venne portata in ospedale dopo che il padre aveva tentato di soffocarla con un cuscino: i medici riuscirono a salvarla e la polizia cominciò a scavare nella vita di quella coppia. Dalle indagini è emerso che altri due loro figli erano morti pochi anni prima: il primo, che aveva un mese, a causa di una polmonite. Il secondo aveva quasi due anni quando venne trovato morto in un passeggino: per i medici era sano e il suo decesso fu segnalato alle forze dell'ordine. Ma è stato quando la piccola è entrata in ospedale che i sospetti si sono addensati sull'uomo. Dopo svariate versioni della vicenda, infatti, dall'interrogatorio è emersa una verità sconcertante: l'uomo ha riferito che il rapporto con la compagna era entrato in crisi dopo la nascita della figlia più piccola e che, dopo le morti dei primi due bambini, aveva visto la compagna riavvicinarsi. Di conseguenza, uccidere la loro figlia più piccola avrebbe cementato la relazione.

«All'inizio ha mentito su tutta la linea - ha detto il giudice Booth - È una persona inquietante, fredda, e le sue bugie confermano che sapeva che stava facendo qualcosa che non andava fatto. Il suo comportamento è abominevole. Nella mia valutazione è un uomo molto pericoloso. Non credo che la compagna lo conosca fino in fondo». E sulla morte degli altri due figli ha aggiunto: «Le autorità locali non possono affermare che ci sia stata una connessione tra un comportamento illecito dell'uomo e la morte degli altri figli. Tutto ciò che si può fare, adesso, è riprendere in mano i documenti sui decessi e valutare tutto alla luce di questa nuova verità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA