Norvegia, in vacanza con la fidanzata rifugiata iraniana: ministro xenofobo si dimette

Norvegia, in vacanza con la fidanzata rifugiata iraniana: ministro xenofobo si dimette
di Federica Macagnone
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Lunedì 13 Agosto 2018, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 16:56
Le sue parole d'ordine erano nette e chiare, in linea con il suo profilo di populista xenofobo di destra, tra i più feroci oppositori dell'immigrazione che non retrocedeva di un millimetro dalle proprie posizioni. «Razze, religioni e culture non devono mescolarsi se vogliamo mantenere una Norvegia serena». «Fermiamo gli zingari alla dogana, portano solo guai». «Se continuiamo così in certi fiordi della Norvegia regnerà solo la sharia». L'irriducibile Per Sandberg, 58enne ministro della Pesca norvegese, non sapeva che sarebbe passato l'angelo e avrebbe detto "amen": gli è bastato imbattersi nella bellezza travolgente di Bahareh Letnes, 28enne rifugiata iraniana ex Miss Iran, per perdere la testa, sconvolgere la propria vita e sconfessare uno per uno i propri dogmi, tanto da finire per lei in un vortice che lo ha costretto in queste ore a dimettersi da ministro. 

Dopo l'incontro fatale con questa ragazza che ha 30 anni meno di lui e che rappresenta tutto ciò che lui ha sempre dichiarato di odiare (immigrata, rifugiata politica di una repubblica islamica) , Per Sandberg, oggi divorziato e con tre figli, ha gettato al macero le proprie convinzioni. Proprio lui, che fino a poco tempo fa voleva introdurre il braccialetto elettronico per i migranti in attesa di asilo, la chiusura delle frontiere ai non europei e l’espulsione per gli immigrati che tornano in vacanza nel loro Paese, ha corteggiato quella rifugiata islamica, si è fidanzato con lei e per lei ha effettuato viaggi in Cina e in Iran senza comunicarlo al governo, violando così le regole di sicurezza previste per i membri dell'esecutivo.

Una mossa che lo ha fatto finire sotto l'attacco non solo degli avversari, ma anche dei colleghi di partito, per altri due motivi in aggiunta alla mancata comunicazione: innanzitutto per aver portato in Iran anche Bahareh, che in quanto rifugiata, come lui stesso predicava, non avrebbe potuto tornare nel proprio Paese (tra l'altro i due hanno anche postato sui social foto del loro viaggio). In secondo luogo per aver portato con sé a Teheran il cellulare di lavoro, esponendo la Norvegia al rischio di spionaggio da parte degli 007 iraniani. Una bufera che lo ha costretto proprio in queste ore a dare le dimissioni dalla carica di ministro. 

A chi lo attacca sottolineando l'incoerenza con le proprie posizioni politiche, lui replica: «Un conto è la vita pubblica, un conto quella privata». Resta il fatto che, dopo essere letteralmente impazzito per la sua giovane compagna, la sua carriera ha preso una piega discendente: il fatto che Bahareh abbia oggi una ditta di import-export di salmone norvegese e caviale iraniano gli aveva già fatto guadagnare varie accuse di interesse privato in quanto ministro della Pesca, le dimissioni di oggi gli hanno fatto toccare il fondo. Oppure chissà, gli hanno aperto le porte di una rinascita, visto che grazie al suo nuovo amore ha dovuto rivedere tutte le sue posizioni  razziste e xenofobe ed è stato costretto a proiettarsi in un mondo di valori diversi.

Bahareh arrivò per la prima volta in Norvegia quando aveva 16 anni, ma per tre volte le fu rifiutata la richiesta d'asilo politico.
Rientrata in Iran fu costretta a fuggire di nuovo per evitare il matrimonio che il padre le aveva combinato. Nel 2008, finalmente, è riuscita a ottenere da Oslo lo status di rifugiata, ma non ha mai interrotto i legami con il Paese in cui è nata, rappresentando l'Iran in vari concorsi di bellezza:  Miss Iran 2013, Miss Globe Iran 2014 e Miss Grand International Iran dello stesso anno. Poi ha conosciuto Per Sandberg e la storia è cambiata per tutti e due.
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