Ragazze rapite in Siria, su Facebook scrivevano: «Basta non finire nel posto sbagliato»

Ragazze rapite in Siria, su Facebook scrivevano: «Basta non finire nel posto sbagliato»
di Filippo Bernardi
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Giovedì 7 Agosto 2014, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 18:52
La manifestazione per la Siria a Roma, i volti dei bambini tra le macerie di Homs, il fotografo Hassan, morto sotto le bombe di Assad: le pagine Facebook di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli sono monografie.



Niente selfie frivoli, niente sondaggi perditempo: tutto parla del conflitto nel paese mediorientale. Hanno appena 21 anni e quella è la loro missione.



Le foto. «Basta non essere nel posto sbagliato al momento sbagliato», scrive Vanessa il 23 giugno, poco più di un mese prima del loro ingresso in Siria dalla Turchia. Una frase buttata in mezzo a un lungo messaggio per un amico che non c'è più e che ora suona beffarda.



Lei mora e Greta biondissima, compaiono insieme nelle foto scattate a Milano, davanti al Duomo. O a Roma, il 15 marzo, alla manifestazione nazionale per il popolo siriano. Tra le mani la bandiera stellata verde, bianca e nera, con la scritta "freedom", libertà. In un'altra immagine sorreggono insieme un cartello per gli «eroi di Luwa Shuhada - Brigata dei Martiri», un gruppo di ribelli siriani legato ai Fratelli musulmani.



«Grazie per l'ospitalità - dice il messaggio in arabo - se Dio vuole, vedremo la città di Idlib libera, ma torneremo». Un riferimento alla loro prima volta in Siria, a marzo, dopo aver messo in piedi il progetto umanitario Horryaty, con base in Italia e Turchia e che si occupa di raccogliere fondi, cibo e medicine per i siriani. Un’esperienza pericolosa ma anche un sogno che si realizza per Greta e Vanessa, che come racconta al telefono il terzo fondatore del progetto «si sono appassionate alla Siria nel 2011, allo scoppio della rivoluzione contro il regime di Assad».



La passione. Nata a Brembate, Vanessa Marzullo a Milano studia Mediazione Linguistica e Culturale e conosce l’arabo. «Dal 2012 - si legge in quello che lei scherzosamente definisce curriculum volontaris - si dedica alla Siria, dalla diffusione di notizie tramite blog e social networks all'organizzazione di manifestazioni».



Greta, invece, è iscritta a Scienze Infermieristiche ma spesso torna al liceo Rosetum di Besozze a raccontare la sua esperienza come volontaria. Nel maggio 2011, a soli 18 anni, trascorre quattro mesi in Zambia nelle zone di Chipata e Chikowa lavorando presso tre centri nutrizionali per malati di Aids. Nel dicembre 2012 visita gli slums di Calcutta, in India. Un "curriculum volontaris" di tutto rispetto per la sua età che in queste ore difficili potrebbe tornarle utile.
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