«Ci eravamo preparati a un intervento di 12 ore - ha detto il dottor Ahmad Al-Furrayan, a capo del team chiurgico - perchè le bimbe erano unite dalla testa, il che significa trovarsi davanti a uno dei casi tecnicamente più complicati da affrontare nel campo dei gemelli siamesi: il tasso di successo per casi simili è del 60%. Invece è andato tutto a meraviglia e sono bastate 10 ore di lavoro».
La vicenda delle due bimbe saltò alla ribalta nel 2013, quando avevano 16 mesi e il padre lanciò un appello chiedendo aiuto all'allora re dell'Arabia Saudita, Abdullah (morto nel 2015), per ottenere un intervento chirurgico che lui, con una famiglia di 11 persone da mantenere, non avrebbe mai potuto pagare. Il re acconsentì e dette il via libera alle cure e agli interventi, addebitando tutti i costi a carico del governo saudita. Grazie a quel "sì" Tuqa e Yakeen hanno potuto sperare, grazie a quei medici hanno cominciato una nuova vita.
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