Trump, dal lavoro alla salute, il contratto con gli americani

Trump, dal lavoro alla salute, il contratto con gli americani
di Anna Guaita
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Domenica 13 Novembre 2016, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 18:03

NEW YORK - Lo scorso 22 ottobre, proprio quando sembrava che stesse scendendo inesorabilmente nei sondaggi, Donald Trump ha pubblicato un Contratto con l'elettore americano. Diciotto promesse per il suo primo giorno alla Casa Bianca e dieci progetti di legge da realizzare nei seguenti 99 giorni.

LO STUDIO
Pochi hanno fatto caso a quel Contratto, fino a che tre giorni fa Trump, ora presidente eletto, non lo ha presentato ai leader del Congresso, durante il primo incontro per pianificare la collaborazione fra il ramo legislativo e l'esecutivo. E di colpo, quelle due paginette sono diventate oggetto di attentissimo studio. L'idea di stilare un documento su cui apporre la propria firma, proprio come farebbe un imprenditore, è stata suggerita a Trump da uno dei suoi più stretti consiglieri, Newt Gingrich, il cui nome viene fatto come possibile successore di John Kerry alla guida del Dipartimento di Stato.

Gingrich è stato una delle menti più acute al Congresso negli anni Novanta, e fu lui a generare la schiacciante vittoria del partito repubblicano nel 1994, alle elezioni di metà mandato durante la prima presidenza di Bill Clinton. Gingrich allora presentò prima delle elezioni un Contratto con l'America, in cui impegnava il partito a ridurre l'espansione del governo federale, a tagliare le tasse e avviare una riforma dello stato assistenziale.
Fu un successo strepitoso: i repubblicani conquistarono 54 seggi alla Camera e 9 al Senato e Clinton fu costretto a negoziare con il partito avversario per il resto della sua presidenza. Ora, sulla falsariga di quel documento si impegna con gli elettori realizzare una vasta serie di iniziative.

I DECRETI
Alcune sono proposte da presentare al Congresso, altre saranno decreti presidenziali. I conservatori avevano fortemente criticato Obama per essere ricorso ai decreti, e lo avevano accusato di abuso di potere, ora però Trump si avvarrà dello stesso strumento esecutivo. E anzi fra i decreti, i primi che emetterà saranno destinati a cancellerare i decreti a loro volta firmati da Obama, come aveva promesso in campagna elettorale. Quelli saranno i passi più facili, ad esempio permettere la costruzione dell'oleodotto Keystone fra il Canada e il sud degli Usa, o togliere gli impedimenti allo sfruttamento del petrolio di scisto e del carbone.

Tuttavia si capisce già che Trump avrà invece qualche difficoltà nel convincere il Congresso a passare alcune delle leggi che gli stanno più a cuore. Il leader della maggioranza repubblicana al senato ad esempio, Mitch McConnell, ha gelato la proposta che Trump mette proprio come apertura del suo Contratto, e cioè lidea di imporre dei term limits, dei limiti di eleggibilità, per i membri del Congresso.

Trump li giudica necessari per ripulire Washinton dalla corruzione, ma McConnell, che è arrivato al suo quinto mandato da senatore del Kentucky, ha risposto freddo: «Esistono già i limiti di eleggibilità, si chiamano elezioni». Nervosimo viene espresso anche su una colonna del Contratto, nonché della vittoria di Trump, e cioè il protezionismo commerciale, che va nettamente contro l'ideologia liberista del partito. In compenso, Trump ha ricevuto grande solidarietà sulla proposta di rivedere l'Obamacare e di tagliare le tasse.

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