Usa, stuprata a 14 anni da una guardia giurata: sarà risarcita con un miliardo di dollari

Usa, stuprata a 14 anni da una guardia giurata: sarà risarcita con un miliardo di dollari
di Anna Guaita
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Venerdì 25 Maggio 2018, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 19:22
NEW YORK – Riceverà un miliardo di dollari come risarcimento  per quello che ha sofferto quando a soli 14 anni è stata stuprata da una guardia giurata. Un pomeriggio di sei anni fa, Hope Cheston stava partecipando a una festa di compleanno nel giardino davanti al condominio di Atlanta in cui viveva con la madre. Quella che doveva essere una piacevole festa per la studentessa 14enne, si è trasformata in un incubo: minacciata con la pistola, Hope venne stuprata su uno dei tavoli da picnic, proprio da una delle persone che doveva invece proteggerla. L’uomo che l’aggredì e la “cambiò per sempre”, come ha testimoniato la giovane, era una delle guardie private che la società di sicurezza "Crime Prevention Agency" aveva assunto per la vigilanza del quartiere.

La società è già stata riconosciuta colpevole di aver assunto guardie che non avevano il background e la preparazione per girare armate. Ma adesso una giuria ha quantificato in dollari la colpa della “Crime Prevention Agency”: un miliardo di dollari.

Mai prima di ora una giuria aveva proposto simili cifre per risarcire la vittima di uno stupro. Siamo arrivati nel passato a vari milioni di dollari, ma mai a un miliardo. Chris Stewart, l’avvocato che ha difeso la giovane, ha reagito: «Adesso le giurie sanno che non esiste un tetto ai danni che uno stupro può causare a una donna».

Dal canto suo Hope ha voluto dedicare la sua vittoria a tutte le donne che hanno subito violenze: «Questa è la prova che la gente ha capito quanto può essere sconfinato il dolore causato da uno stupro».

La violenza contro Hope è avvenuta nel 2012. Nel processo penale, l’uomo, il 28enne Brandon Lamar Zachary, è stato  condannato a 20 anni di prigione. Nello stesso processo, la società di sicurezza è stata riconosciuta colpevole di aver assunto personale, e di averlo armato, senza accertarsi del loro background. La sentenza passata adesso conclude invece il processo civile, che la madre di Hope ha voluto intentare contro la società.

Non è certo quanto e quando la giovane potrà intascare la cifra che secondo la giuria le è dovuta per ripagarla della sofferenza subita. La “Crime Prevention Agency” ha annunciato che farà ricorso perché la cifra venga ridotta. L’avvocato di Hope ammette che probabilmente la cifra verrà dimuinita, ma insiste: «Questa è comunque una vittoria simbolica di grande importanza perché si riconosce che non esiste una cifra che possa disfare il danno che si fa a un donna quando viene stuprata».


Intanto Hope, che studia all’università, ha annunciato che intende dedicarsi all’assistenza delle donne senzatetto, «le più esposte e fragili di tutte».
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