Affido condiviso, nuovo scontro fra Forza Italia e Lega

Affido condiviso, nuovo scontro fra Forza Italia e Lega
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Martedì 18 Settembre 2018, 20:24 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 15:36
Sull'affido condiviso nuovo scontro fra Forza Italia e Lega. Il deputato della Lega Simone Pillon, che di mestiere fa l'avvocato e che ha presentato un controverso disegno di legge sull'affido condiviso ieri ha smentito la ricostruzione uscita sul sito del settimanale L'Espresso secondo il quale le disposizioni della legge, che prevedono un maggior ruolo dei mediatori, prefigurerebbero un conflitto di interessi con l'attività di avvocato di Pillon.

«Non esiste alcun conflitto di interessi: il mio studio mai ha offerto e mai offrirà mediazione. Sfido chiunque a trovare un solo cliente seguito per tale materia. Ho studiato la mediazione per comprendere meglio i conflitti familiari, ma mai ho esercitato tale professione, indirizzando sempre i clienti che ne facevano richiesta ai servizi gratuiti offerti dai consultori del volontariato, così come chiaramente specificato sul sito internet del mio Studio>, ha dichiarato Pillon.

Secca la replica di rancesco Giro di Forza Italia nei giorni scorsi duramente critico con il progetto di Pillon. "Prendiamo atto della smentita - afferma Giro - Però facciamo due osservazioni. La prima: Pillon nel
curriculum consegnato al Senato si definisce mediatore familiare. Allora delle due l'una, o lui è mediatore e allora fa
mediazione familiare (che la sua legge vorrebbe imporre e rendere obbligatoria), oppure è inutile scriverlo sul suo
curriculum. Non convince affatto che lui, oggi, con molto ritardo e solo dopo l'attacco dell'Espresso, venga a dirci
praticamente »sono mediatore familiare, ma non faccio mediazione».

«Seconda cosa - aggiunge Giro - Pillon non attacchi i suoi colleghi avvocati matrimonialisti e non la butti in caciara
altrimenti non è credibile poi lamentarsi e minacciare querele se si getta discredito sui colleghi. Io sono separato e l'
avvocato non mi ha chiesto le cifre esorbitanti e fantastiche evocate da Pillon. Calma. Infine: Pillon a chi vuol far credere che la mediazione sia gratuita? I mediatori pescati da un fantomatico albo lavorerebbero gratis? Ma quando mai! Qualcuno dovrà pure pagarli, e paga lo Stato. Pagano i cittadini. Un'altra tassa pagata da tutti. Sui divorzi di alcuni. E no. Basta».
 
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