Decreto dignità, Di Maio evoca complotto lobby: il testo è stato modificato. Ma il Mef smentisce

Decreto dignità, Di Maio evoca complotto lobby: posti a rischio? Qualcuno ha manomesso relazione tecnica
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Sabato 14 Luglio 2018, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 13:55

Di Maio evoca il complotto delle lobby parlando del decreto dignità. «Nella relazione» al decreto dignità «c'è scritto che farà perdere 8mila posti di lavoro in un anno. Quel numero, che per me non ha alcuna validità, è apparso la notte prima che il dl venisse inviato al Quirinale. Non è un numero messo dai miei ministeri o altri ministri». La verità è che «questo decreto dignità ha contro lobby di tutti i tipi», denuncia il vicepremier in un video su Facebook commentando l'ipotesi di una contrazione dei posti di lavoro con il dl dignità.

«È stato chiaramente un colpo basso: ci hanno voluto dare il 'benvenutò come Governo e ci dovremo aspettare molto di più», ha aggiunto durante un comizio in Basilicata.  

Arriva però la smentita dell'ex ministro Pier Carlo Padoan. «Non ho sentito quanto affermano dal M5s ma se insinuano che qualcuno della mia ex squadra si sia comportato scorrettamente, magari perché sobillato, lo respingo sdegnosamente: sarebbero accuse di gravità incredibile - spiega - Il dl dignità e la relazione tecnica sono predisposti dal ministero del Lavoro: mi auguro abbiano fatto un lavoro corretto perché sarà alla base delle decisioni del Parlamento». Quanto allo spoil system, «è nelle prerogative di ciascun ministro».


«Fare pulizia» nella Ragioneria dello Stato e al ministero dell'Economia. È l'intento annunciato da fonti qualificate M5s dopo la vicenda della relazione tecnica al dl dignità. La tabella «spuntata di notte» sugli 8000 posti in meno viene ritenuta un episodio «gravissimo»: il sospetto è che ci siano responsabilità di uomini vicini alla squadra dell'ex ministro Pd Padoan. E l'idea è uno spoil system per «togliere dai posti chiave chi mira a ledere l'operato di governo e M5s. Abbiamo bisogno di persone di fiducia, non di vipere», dicono.






«Sono veramente sbalordito. La prossima volta metterò sotto scorta il decreto legge quando lo mando in giro, però non ho capito perché abbia reagito il Mef: non l'ho nominato. Sto solo dicendo che non è la parte politica ad aver inserito nella relazione tecnica quei numeri e deve essere chiaro che questo non è un decreto per far perdere posti di lavoro». Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio rispondendo a una domanda dei giornalisti sul Decreto dignità, a Matera dove ha visitato un Antenna 5G.

Le novità introdotte dal dl dignità sul gioco d'azzardo sono «rivoluzionarie», ma «ovviamente non ce lo riconoscerà mai nessun giornale, tranne Avvenire, perché anche loro prendono soldi dalle sponsorizzazioni». Lo afferma ancora Luigi Di Maio, difendendo su Facebook il suo decreto dalle critiche emerse in questi giorni. «Non me ne frega niente che lo Stato fa soldi con il gioco d'azzardo legale, non me ne frega neanche niente che le squadre di calcio o i giornali hanno i loro introiti dal gioco d'azzardo, perché spendiamo miliardi di euro della sanità per disintossicare dall'azzardopatia e curare la depressione. Il minimo sindacale da fare è eliminare la pubblicità e l'abbiamo eliminato».


Interpellato sulla questione, Matteo Salvini non si è pronunciato. «Se ci sono state incursioni notturne sulle relazioni, non lo so. Non faccio l'investigatore», ha dichiarato. Ma il dl dignità «è stata un'ottima iniziativa a cui si poteva e potrà apportare qualche miglioria senza stravolgere il senso del testo» e già lo abbiamo fatto. 

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