Ius soli, Gentiloni: «È atto di civiltà». Minniti: «Un Paese integrato è più sicuro»

Ius soli, Gentiloni: «È atto di civiltà». Minniti: «Un Paese integrato è più sicuro»
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Sabato 17 Giugno 2017, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 16:56

«È arrivato il tempo di poter considerare a tutti gli effetti questi bambini come cittadini italiani. Glielo dobbiamo, è un atto doveroso e di civiltà. Mi auguro che il Parlamento lo faccia presto nelle prossime settimane». L'ha detto il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, ospite della Repubblica delle Idee a Bologna, a proposito della legge sullo Ius Soli.

«Questa legge non riguarda solo il diritto di questi bambini - ha aggiunto Gentiloni - ma interessa anche la sicurezza del nostro Paese: la via contro la radicalizzazione non è la costruzione di muri, ma quella del dialogo e l'inclusione».

«Su questo tema dello ius soli si gioca un tema cruciale. Si gioca la partita dell'immigrazione. C'è chi dice immigrazione è uguale a terrorismo, ma è un'equazione che è sbagliata. C'è invece un rapporto tra terrorismo e integrazione. Un paese ben integrato è un paese più sicuro», ha affermato poi il ministro dell'Interno, Marco Minniti.


Quelli che chiudono le porte «credetemi, sono cattivi maestri e i cattivi maestri non vanno seguiti», ha sottolineato Minniti. «Questi - ha aggiunto riferendosi ai bimbi stranieri nati in Italia - sono bambini, sono italiani, pensano in italiano, parlano italiano, vanno a scuola in Italia, tifano per squadre italiane: cosa c'entra tutto questo con la paura?». «Nelle politiche di sicurezza le statistiche sono importanti ma di fronte a un sentimento come la paura, perché la paura è un sentimento, la risposta non può essere la freddezza dei numeri», ha continuato Minniti, «Un ministro dell'Interno deve sapere ascoltare, stare vicino a coloro che hanno paura. Stare vicino a chi ha paura per liberarlo. La differenza tra sinistra riformista e i populisti è questa: la sinistra riformista lavora per stare vicino a chi ha paura per aiutarlo, i populisti lavorano perché rimanga la paura».

«La sicurezza è un bene comune. È fondamentale per chi vive in periferia e prende l'autobus, la sinistra sta vicino loro, li ascolta e li aiuta», ha detto il ministro, «Noi ci battiamo contro gli stregoni della paura, sapendo che la sicurezza riguarda il diritto di cittadinanza. Se uno ha più soldi se la garantisce da solo, con più guardie, trasferendosi da un'altra parte. Invece deve essere assicurata a chi vive in periferia».

Sul fronte dei migranti «sarei ancora più orgoglioso dell'Europa se ogni nave che sta operando nel Mediterraneo centrale, dopo avere salvato delle vite umane, anziché portare in Italia» i salvati, «almeno una volta li portasse in un altro porto europeo». Questo «non risolverebbe i problemi dell'Italia ma posso garantirvi che l'Italia si sentirebbe meno sola».

«Lo Ius soli? Per me la priorità è la legittima difesa, ma se il testo arriva al Senato lo votiamo» anche se «c'è un problema di merito», ha affermato il presidente di Ap e ministro degli Esteri, Angelino Alfano, a Catania. «Abbiamo votato sì alla Camera - aggiunge - e resto il cristiano realista e solidale che ero al Viminale quindi al Senato diremo sì.

Il punto è un altro ed è di merito. Non è stata una fulgida idea offrire a estremisti e populisti l'occasione di fare al Senato ciò che hanno fatto durante la campagna per i ballottaggi». «La domanda è se sia questo il momento giusto, durante la stagione degli sbarchi. Per me - ha ribadito Alfano - la priorità è la legittima difesa e rinvierei ad altra stagione, magari in autunno visto che la legislatura va a scadenza naturale per affrontare con più freddezza e fuori dal contesto elettorale anche per le amministrative questo tema».

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