Olimpiadi, la strana alleanza Sala-Zaia: «Teniamo vivo il sogno a 5 cerchi»

Olimpiadi, la strana alleanza Sala-Zaia: «Teniamo vivo il sogno a 5 cerchi»
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Martedì 18 Settembre 2018, 20:45 - Ultimo aggiornamento: 23:21
L'alleanza dei ragionevoli, contro chi va avanti per slogan. Nel fronte che ha unito il sindaco di Milano d'area Pd Beppe Sala, e i leghisti Luca Zaia e Attilio Fontana, governatori di Veneto e Lombardia, viene raccontata così la mossa con cui è stato superato il "no" della Torino governata dal M5S alla candidatura a tre ai Giochi invernali 2026, tenendo vivo il sogno olimpico.

«E' una partita importante, ci crediamo e dobbiamo considerare che come Cortina non possiamo ospitare i mondiali di calcio o l'Expo - ha detto Zaia ai microfoni di Rai Radio 2 nel corso del format "I Lunatici" -. Abbiamo la neve, questo è l'asse su cui vogliamo investire. Il dialogo con Sala? Evitiamo di dare sempre letture politiche alle vicende. Abbiamo tre bei dossier, quello di Cortina, quello di Milano e quello di Torino. Ci hanno chiesto di metterci assieme ad agosto, abbiamo lavorato per mesi, ora non possiamo buttare tutto al vento. Cortina poi nel 2021 ospiterà i mondiali di sci, vogliamo patrimonializzare e mettere in economia circa 242 milioni di investimenti per le Olimpiadi de 2026».

Lo strano patto Sala-Zaia ha preso forma nella notte, all'ultima curva della travagliata corsa verso Losanna, aprendo un nuovo scenario e una crepa nell'asse di governo Lega-grillini. Venerdì il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha inviato ai sindaci delle tre città, e al presidente del Coni Giovanni Malagò per conoscenza, la lettera con il protocollo di intenti per la candidatura, chiedendo risposta entro lunedì. Ieri il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, e Sala hanno risposto positivamente a Giorgetti e in copia a Malagò. Da Torino, Chiara Appendino ha risposto solo a Giorgetti. Il suo responso negativo si poteva intuire dall'attacco lanciato poi in serata dal sottosegretario M5S Simone Valente contro Sala.

A Milano lavorano al progetto da dieci mesi, ricchi di polemiche e tensioni, soprattutto dopo l'avvento del governo gialloverde. La convinzione che non si possa perdere un'occasione più unica che rara è stato il motore dell'accordo, che politicamente può sembrare strano ma va nel solco di quanto succede da qualche anno fra centrosinistra e Lega nel capoluogo lombardo, dove la tendenza è quella di superare le trincee politiche di fronte ai grandi eventi. È avvenuto fra la giunta Pisapia e la Lombardia di Maroni (non a caso ha subito applaudito al lancio della candidatura a due) per Expo, poi fra Sala e Maroni, e negli ultimi mesi fra Sala e Fontana.

In questo caso c'è però un terzo alleato, Zaia, e una clamorosa novità: una controparte sgambettata, che è il partner di governo della Lega. La nuova intesa politica è stata trovata in poche ore e non ci sarebbero problemi su come verranno ridistribuiti gli eventi previsti a Torino negli studi di fattibilità: quelli sulla neve a Cortina, gli altri a Milano. Chi è rimasto in corsa ritiene che l'organizzazione a due possa essere anche più semplice. Intanto Cortina ha già accettato di mettere il proprio nome dopo quello di Milano. Resta da capire come verrà affrontato il finanziamento dell'evento, stimato in 380 milioni di euro. Il Governo si è tirato fuori annunciando che non si prenderà oneri. Così viene meno quella terza gamba (dopo città e Coni) definita fin qui indispensabile da Malagò. Ma chi conosce bene le vicende del Cio è convinto che nulla sia impossibile. Intanto a Losanna le garanzie le metteranno Lombardia e Veneto, fra le regioni più ricche d'Italia: ma in una parte del M5S c'è il sospetto che, estromessa Torino, a un certo punto si proverà a tornare ad attingere ai soldi statali.

«Continuo a dire che se Torino ci ripensasse sarei il primo a portarne la bandiera e difenderne le ragioni - ha sottolineato ancora il governatore veneto -.
Non ci possono essere polemiche sul nome. Il logo avrà le Alpi in primo piano e sotto il nome delle tre città. Non mi interessa quale città verrà nominata per prima. Le Olimpiadi sono altro. Quando si è deciso ad agosto di correre con la formula delle tre città il CIO si è impegnato a firmare un contratto con tre città insieme, con il Sindaco di Milano, con il Sindaco di Torino e con il Sindaco di Cortina», ha proseguito Zaia che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla possibilità di ospitare le Olimpiadi: «Se ci ritiriamo perdiamo le Olimpiadi e la faccia. Questa è una grande possibilità. La Svizzera si è defilata, il Giappone si è fatto da parte, restiamo in corsa in quattro, assieme a Canada, Giappone e Turchia. Se avessimo le Olimpiadi nel 2026, Cortina celebrerebbe i 70 anni dalle prime olimpiadi invernali che si fecero nel 56. Spero che il Coni ci sostenga e che lo faccia anche il Governo. Cercheremo di costruire un percorso importante, partiamo senza soldi ma contano le idee. Troveremo una soluzione». 



 
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