Padoan: problema non è Savona ma idee Lega e M5S su Europa

Padoan: problema non è Savona ma idee Lega e M5S su Europa
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Domenica 27 Maggio 2018, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 16:34
«Lo spread è andato oltre 200 punti e i titoli a breve si stanno agitando più di quelli a lungo, il che è un segnale di nervosismo crescente sui mercati». È l'allarme lanciato dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a Mezz'ora in più su Rai tre. «I mercati - ha aggiunto - mercati si stanno riposizionando sull' Italia, Moody's l'ha detto in modo esplicito. Se questo avviene i primi a perderci saranno i risparmiatori italiani, che già hanno subito perdite che si potevano evitare».

«Il dibattito vero non ha che fare con la figura di Savona, ma con la politica economica strategica fondamentale quale combinato disposto del contratto di programma, chiaramente insostenibile sulla politica di bilancio, e il fatto che esponenti della maggioranza non escludono un piano B, e cioè che di fronte alle pressioni dell'Europa si debba uscire dall'Europa. Questo è il nodo che va sciolto», ha poi detto il ministro parlando del braccio di ferro sull'incarico di Savona al ministero dell'Economia. «Il curriculum del professor Savona, che io conosco bene anche personalmente, è fuori discussione, ma non credo che questo sia il punto della discussione», ha aggiunto Padoan.

«L'Italia è un paese fondamentalmente solido, soprattutto se non vengono messe in discussione importanti riforme. Se accadesse questa solidità verrebbe meno e io sarei molto preoccupato», ha continuato Padoan.

«Il termine speculazione - ha spiegato ancora il ministro - è sempre ambiguo: ci sono diversi operatori sui mercati finanziari, ma mi sembra negli ultimi giorni si stia maturando un sentimento sul mercato e cioè che c'è il combinato disposto di governo insostenibile sul piano della disciplina di bilancio e non viene esclusa l'ipotesi del piano B e cioè della peggiore scorciatoia che si possa immaginare. Di fronte a questa situazione i mercati cambiano atteggiamento e lo possono fare in modo molto rapido: a volte, scherzando ma non troppo dico che cambiano in pochi secondi su decisioni che sono soltanto annunciate».

Sul rischio Grecia per l'Italia, Padoan ha detto di essere un «inguaribile ottimista» e che l'Italia ha «buoni fondamentali che potranno salvare il Paese, ma non si può perdere il controllo della situazione dando indicazioni che la buona condotta di politica di bilancio accompagnata da una politica per la crescita sono soluzioni abbandonate e che le decisioni prese negli anni passate verranno smantellate». Quindi «il solo fatto che il piano B (l'uscita dall'Europa, ndr) venga considerato possibile è estremamente grave perché nel momento in cui i mercati anche a volte sbagliando decidono che il Paese non ce la fa immediatamente si comportano come se il piano B fosse attuato all'istante».

«Ho ricevuto sensazioni di aggressività molto più sgradevoli da parte di altri Paesi, rispetto quanto sia successo con la Germania, con la quale c'è sempre stato un rapporto molto franco e leale, con altri no ma non cito quali», ha proseguito il ministro dell'Economia, rispondendo alla domanda se abbia sentito una particolare aggressività da parte della Germania.

La Germania, ha proseguito Padoan, «ha un ruolo dominante anche perché ha l'economia più forte, che ha creato occupazione anche durante la crisi, senza problemi di bilancio», anche se «ha il problema che c'è un surplus della bilancia dei pagamenti correnti inaccettabile e fuori dalle regole, e lo abbiamo fatto rimarcare continuamente». La forza della Germania «fa sì che le regole che propone vengano spesse condivise soprattutto dai Paesi nordici: la lotta è invece quella di trovare soluzioni che vadano bene a tutti, per esempio in campo bancario o fiscale».

 
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