Il Tar del Lazio, dopo il ricorso dei medici, boccia le visite ambulatoriali cronometrate

Il Tar del Lazio, dopo il ricorso dei medici, boccia le visite ambulatoriali cronometrate
2 Minuti di Lettura
Giovedì 31 Maggio 2018, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 13:12
Le visite mediche a cronometro, ovvero che devono durare non oltre un certo tempo massimo, sono illegittime. Il Tar del Lazio ha bocciato i tempari”,  il provvedimento introdotto dalla Regione Lazio per ridurre le liste d'attesa e che stabiliva una durata massima di tempo esami e visite specialistiche. "Un simile obiettivo - si legge nella sentenza - potrebbe essere piuttosto concretizzato, ad esempio, attraverso un aumento delle risorse umane e strumentali".

Il Tar del Lazio accoglie il ricorso del Sindacato Unico Medicina ambulatoriale Italiana (Sumai), nel quale anche la Federazione nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) era intervenuta ad adiuvandum. Tre le principali considerazioni accolte dai giudici: il fatto che "eventuali modifiche al sistema riguardante numero e durata delle prestazioni dovrebbero essere unicamente riservate alla contrattazione collettiva". La seconda è che il provvedimento viola la "autonomia di giudizio del singolo professionista, circa la congruità del tempo da riservare alle singole visite".
«Questa è una vittoria anche dei pazienti - commenta Antonio Magi, segretario generale del Sumai - poiché a loro il professionista, lo specialista ambulatoriale, potrà dedicare tutto il tempo necessario».
Soddisfazione viene espressa anche dalla Fnomceo.
«I giudici ribadiscono quello che non ci stancheremo mai di affermare: i principi di autonomia, indipendenza, libertà e responsabilità che devono informare ogni atto della nostra professione», commenta il presidente Filippo Anelli. «Il tempo della comunicazione e dell'ascolto - osserva Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale dei Diritti del Malato-Cittadinanzattiva - sono fondamentali per la crescita della relazione di cura. Sono i momenti nei quali la relazione tra medico e paziente trova la sua massima espressione>.
© RIPRODUZIONE RISERVATA