Maturità, otto studenti su 10 sognano la laurea, solo il 3% cercherà un lavoro

Maturità, otto studenti su 10 sognano la laurea, solo il 3% cercherà un lavoro
di Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Giugno 2018, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 21:07
Con le idee chiare e un pizzico di pragmatismo quasi inaspettato da giovani di 18-19 anni pronti a sostenere l'esame di Maturità giunto ormai al nastro di partenza (si inizia domani con la prima prova scritta). Il futuro per 8 studenti su 10 si costruirà sui banchi di un ateneo universitario 1 su 10 lo farà all'estero con l'obiettivo poi di mettere in pratica le conoscenze acquisite in una professione «legata al mondo reale». Tutt'altro che sdraiati i maturandi della Capitale: secondo le risposte fornite da mille studenti a un'indagine condotta dal gruppo Osservare oltre dell'Associazione nazionale presidi che da qualche tempo indaga, attraverso la somministrazione di questionari, il mondo giovanile, l'84% degli intervistati intende proseguire gli studi dopo il conseguimento del diploma e il 92% sogna di svolgere poi un lavoro utile. In sostanza, nell'epoca in cui tutto può diventare redditizio, come ad esempio le foto su Instagram, si prende la mira e si punta su professioni e mestieri tradizionali.

IL CAMBIO DI ABITUDINI
Soltanto il 3% di chi oggi è pronto a lasciare i banchi di un liceo o di un istituto tecnico-professionale, si preoccuperà dopo l'esame di Stato di trovare subito un lavoro e solo 27 giovani non hanno ancora le idee chiare. A questi si aggiunge poi un 10% di maturandi che desidera volare all'estero: il 7% per continuare gli studi fuori casa il restante 3% per trovare un impiego. I paesi prediletti sia dal punto di vista della qualità didattica che delle potenziali offerte di lavoro sono quelli del Nord-Europa, degli Stati Uniti e della Cina che entra quasi a sorpresa tra le mete più gettonate. «Ciò che è certo commenta Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi è che i ragazzi sono tutt'altro che demotivati». Gli esami di maturità continuano a generare ansia nel 70% degli intervistati, «e questo perché il conseguimento di un buon voto spiega Rusconi è il lascia passare per lo step successivo, ovvero l'iscrizione all'università tramite il superamento dei test d'ingresso, previsti ormai per quasi tutte le facoltà, ma quel che è chiaro è che in un periodo di incertezze i ragazzi ambiscono a ottenere risultati concreti».

LE PROFESSIONI
E si torna così alle ambizioni personali, decisamente molto terrene, a dispetto di quanto si possa credere. La maggior parte di chi proseguirà gli studi, punterà su «facoltà giuridiche e umanistiche aggiunge il numero uno dell'Anp a discapito purtroppo delle materie scientifiche per le quali ci confermiamo essere deficitari a livello europeo». Va bene studiare Giurisprudenza, Medicina ed Economia. La matematica, la fisica, la chimica fanno invece paura non per la difficoltà dello studio in sé (secondo il 60% dei giovani) quanto più per i risvolti pratici: per 7 ragazzi su 10 trovare un impiego in ambito scientifico, esclusa la professione di medico, è un'impresa. Ma perché? A domanda esplicita «Il progresso della scienza sta modificando il mercato del lavoro, l'economia e la società. La scuola come prepara a questi cambiamenti di vita?» La risposta per il 56% degli intervistati è stata «con scarsa attenzione». Un deficit educativo dunque alla base del timore dei ragazzi in quanto «la scuola prosegue Rusconi spesso non dà la preparazione necessaria per frequentare corsi di laurea scientifici».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA