«Si deve favorire la consapevolezza che ogni luogo ha il proprio codice di comportamento e di abbigliamento - spiega contattata dall'Ansa -: insegnando un minimo di rispetto e di buon gusto. Ovviamente mi riferisco anche ai jeans a vita bassa che mostrano le mutande». In risposta sono arrivati molti pareri favorevoli. La proposta del dress code tra i banchi delle aule sta facendo discutere. «Siamo responsabili dell'educazione di questi ragazzi, un'educazione che dev'essere data a tutto tondo», spiega Fantini. «Non è assolutamente oscurantismo. Si tratta di educare gli studenti ad abbigliarsi e a comportarsi a seconda del contesto».
La dirigente lancia un appello: «Vorrei invitare uno stilista che insegni come abbigliarsi adeguatamente, come essere alla moda, senza per forza trascendere nel cattivo gusto».
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