Università, via ai test di ammissione, ma è crollo di iscrizioni

Università, via ai test di ammissione, ma è crollo di iscrizioni
di Lorena Loiacono
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Venerdì 31 Agosto 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 22:04
ROMA In fuga dai test di ingresso all’università: cala il numero dei candidati e, soprattutto per architettura, si registra un vero e proprio crollo di iscrizioni. Il numero chiuso perde infatti appeal, proprio nell’anno in cui il ministero ha aumentato i posti disponibili. Un sospiro di sollievo, quindi, per chi parteciperà quest’anno: le probabilità di entrare in una facoltà a numero programmato sono di più rispetto a un anno fa. E così martedì prossimo, a rompere il ghiaccio, saranno gli aspiranti camici bianchi. Hanno trascorso l’estate a studiare sui libri, per prepararsi al test di ingresso per medicina, veterinaria e architettura: si tratta di oltre 83mila aspiranti matricole pronte a contendersi un banco nelle facoltà a numero programmato. Sono tante ma, dati alla mano, sono in netto calo rispetto al numero di candidati che si presentò al test lo scorso anno: quasi 85mila. 

IL CALENDARIO
In base al calendario previsto dal ministero dell’istruzione, dal 4 settembre si parte con le prove per medicina e odontoiatria, il 5 e il 6 settembre sarà la volta rispettivamente di veterinaria e architettura. 
Le prove, uguali in tutte le università pubbliche coinvolte, prevedono la risoluzione di 60 quesiti in 100 minuti. Si tratta di test contestati da anni, sia nelle modalità di selezione sia per gli argomenti proposti, su cui puntualmente si scatenano ricorsi e polemiche ma, di fatto, restano ad oggi l’unico criterio di accesso al numero programmato. Su cui il ministro Bussetti sta pensando di mettere mano, per cambiare le regole da qui ai prossimi anni. Un segnale da non sottovalutare, infatti, è il calo degli iscritti: quest’anno, con gli 83127 candidati, sono andati perduti oltre 1550 candidati rispetto agli 84678 di un anno fa. Una perdita che, probabilmente, è legata al malcontento e alla sfiducia degli studenti rispetto a un test che, ogni anno, genera proteste e azioni legali di massa.

I NUMERI
Sui banchi comunque, a partire dalla prossima settimana, ci saranno ben 67.005 candidati che hanno presentato domanda per la prova in medicina e odontoiatria. Una quota sostanzialmente stabile rispetto a un anno fa quando i candidati erano 66.907. Per veterinaria invece sono 8.136 gli studenti iscritti al test, un dato in calo di quasi 300 iscritti rispetto agli 8.431 dello scorso anno. Ma il dato più forte riguarda la facoltà di architettura che ha ricevuto 7.986 iscrizioni al test, perdendo così 1354 aspiranti progettisti rispetto a quanti si presentarono lo scorso anno: erano infatti ben 9.340.

IL CALO
Meno iscritti, da un lato, più posti disponibili dall’altro: quest’anno infatti il ministero dell’istruzione ha autorizzato l’attivazione di 9.779 posti per medicina mentre un anno fa erano 9.100, 1.096 posti per odontoiatria contro i 908 del 2017, 759 per Veterinaria contro i 655 di un anno fa e 7.211 per architettura: ben 338 in più rispetto ai 6.873 del 2017. Per architettura quindi, visto il forte calo di partecipazione al test, grosso modo entreranno tutti o quasi: 7986 candidati alla prova per contendersi i 7211 posti messi a disposizione. Più selettive le altre facoltà: entrerà un candidato su 6 per medicina e uno su 10 per veterinaria che, quest’anno, rappresenta la facoltà in cui il test darà maggiori preoccupazioni ai candidati, essendo più selettivo in termini numerici. 

IL SONDAGGIO
Ma gli studenti non si lasciano demoralizzare facilmente: secondo un sondaggio del portale per studenti Skuola.net, infatti, il 56% dei candidati sono neodiplomati ma il 22%, quasi uno su 4, è già iscritto ad altri corsi universitari e tenta il test per la facoltà a numero chiuso. Tra questi ultimi, il 37% è al secondo anno di tentativi mentre per il 19% si tratterà addirittura, come minimo, della terza occasione. Ci sono anche quelli che, pur avendo già un lavoro, tentano la strada del test per provare ad entrare nella facoltà che hanno sempre sognato o, comunque, per provare a cambiare vita: si tratta dell’11% dei candidati. 

Non solo, ci sono anche quelli che le provano tutte:il 26% proverà con due test differenti ed altrettanti sono quelli che ne proveranno addirittura tre o di più. 
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