Papa Francesco elogia la Chiesa femminile ma in curia le donne ai vertici sono pochissime

Papa Francesco elogia la Chiesa femminile ma in curia le donne ai vertici sono pochissime
di Franca Giansoldati
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Lunedì 21 Maggio 2018, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 20:05
Città del Vaticano - Da Papa Francesco piovono lodi sperticate alle doti femminili, alla spiccata attitudine delle donne al sorriso, all’accoglienza, al dono. Ripete che la Chiesa è «femminile», «e madre», facendo notare che quando viene a mancare questo tratto identitario si trasforma, peggiorando, e così la Chiesa assume i contorni di «un’associazione di beneficienza o una squadra di calcio». Spiega che quando «una Chiesa è maschile» si riduce a «una Chiesa di zitelli», formata da persone spesso acide e indurite, «incapaci di amore, incapaci di fecondità».

Durante la messa nella cappella della Casa Santa Marta, ancora una volta al centro della riflessione papale c’è l’importanza della donna nella Chiesa. Parole molto belle che però non sembrano rispecchiare le nomine dirigenziali in curia che sono sempre e solo rigorosamente al maschile, tolto naturalmente qualche incarico in qualche dicastero minore affidato a donne. In ogni caso il loro numero complessivo ai livelli di vertice si conta sul palmo di una mano.

Eppure nell’omelia, Papa Bergoglio precisa che nei Vangeli Maria è sempre indicata come «Madre di Gesù, non la Signora o la vedova di Giusepp”: la sua maternalità percorre tutte le Sacre Scritture, dall’Annunciazione fino alla fine. Una specificità che hanno compreso sin da subito i Padri della Chiesa, una dote che raggiunge e cinge la Chiesa».

«La Chiesa è femminile, perché è ‘chiesa’, ‘sposa’: è femminile. Ed è madre, dà alla luce. Sposa e madre. E i Padri vanno oltre e dicono: ‘Anche la tua anima è sposa di Cristo e madre’. E in questo atteggiamento che viene da Maria, che è Madre della Chiesa, questo atteggiamento possiamo capire questa dimensione femminile della Chiesa che quando non c’è, la Chiesa perde la vera identità e diventa un’associazione di beneficienza o una squadra di calcio o qualsiasi cosa, ma non la Chiesa».

Solo una Chiesa al femminile potrà avere «atteggiamenti di fecondità», secondo le intenzioni di Dio, che «ha voluto nascere da donna per insegnarci questa strada di donna».

«L’importante è che la Chiesa sia donna, che abbia questo atteggiamento di sposa e di madre. Quando dimentichiamo questo, è una Chiesa maschile, senza questa dimensione, e tristemente diventa una Chiesa di zitelli, che vivono in questo isolamento, incapaci di amore, incapaci di fecondità. Senza la donna, la Chiesa non va avanti, perché lei è donna. E questo atteggiamento di donna le viene da Maria, perché Gesù ha voluto così».
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