I Comuni della Resistenza contro il monumento a Graziani: oggi la sentenza sulla scelta del Comune di Affile

I Comuni della Resistenza contro il monumento a Graziani: oggi la sentenza sulla scelta del Comune di Affile
di Franca Giansoldati
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Lunedì 19 Dicembre 2016, 20:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 21:36
Roma Da una parte l'Anpi e i Comuni della Resistenza  - Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto -  dall'altra il sindaco del Comune di Affile che ha costruito (con fondi pubblici) un monumento alla memoria del generale Graziani. E' fissata per oggi la sentenza al tribunale di Tivoli. Il reato contestato: apologia di fascismo. L'atto conclusivro di una estenuante battaglia legale giunge al termine dopo 5 anni. Francesco Mandarano, il legale dei Comuni medaglia d'oro al valor militare che si sono costituiti parte civile ha pochi dubbi sull'esito. "Sarà con ogni probabilità una sentenza di condanna”. Quel che ancora è incerto, invece, è se il giudice deciderà di fare abbattere il monumento per violazione della Costituzione, oppure se si limiterà a disporre che venga rimossa l'intestazione a Graziani. In ogni caso si tratta di una situazione imbarazzante a livello locale quanto nazionale. Per intenderci: e' come se il sindaco di Monaco di Baviera, la città che diede i natali a Himmler, facesse costruire con fondi pubblici un monumento alla memoria del capo delle Ss.
 
 Graziani ancora oggi viene definito dal sito istituzionale del Comune di Affile “cittadino illustre che ha sempre agito per il bene della Patria” anche se è annoverato tra i criminali di guerra, soprannominato il “macellaio di Etiopia” per essere stato autore del più grande massacro di cristiani in Africa, nel monastero etiope di Debre Libanos dove il 21 maggio 1937 furono trucidati duemila pellegrini -donne e bambini compresi- mentre festeggiavano l’arcangelo Michele. Un episodio ben conosciuto agli storici, forse un po' meno dal sindaco di Affile. A guerra ultimata Graziani fu inserito dall'Onu nella lista dei criminali di guerra su richiesta dell'Etiopia (per l'uso di gas tossici e bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa) anche se per questo non venne mai processato. Fu, invece, processato e condannato a 19 anni di carcere per collaborazionismo (ma scontò solo 4 mesi e poi fu scarcerato).
 
Il sindaco di Affile, Ercole Viri e i due membri della giunta, Lorenzo Peperoni e Giampiero Frosini, attendono la decisione finale del tribunale. I Comuni della Resistenza  si sono costituiti parte civile per difendere la storia. Graziani, oltre alle stragi compiute in Africa, avendo accettato da Mussolini l'incarico di ministro della guerra durante la Repubblica Sociale, "si rese complice degli eccidi in Toscana e in Emilia Romagna, contro la Resistenza. E' inconcepibile che in Italia un monumento del genere prima venga costruito e poi rimanga in piedi, nel disinteresse quasi totale” commenta il legale.
 
Affile ha costruito il monumento cinque anni fa con un finanziamento della Regione Lazio di 150 mila euro. Fu la giunta Polverini a stanziarli anche se poi il successore Zingaretti ha revocato l'atto. Il che ha aperto un'altra causa, stavolta tra il Comune di Affile e la Regione. Insomma guai su guai. "La Giunta comunale aveva chiesto finanziamenti generici per un monumento ai caduti ma invece poi votò una delibera per intitolare il parco a Graziani, commettendo una scorrettezza anche da un punto di vista istituzionale" spiegò Zingaretti.
 
Anche in Germania un po' di tempo fa scoppiò un putiferio del genere, su un caso analogo. La municipalità di Engelsbrand, nel Baden-Wuettemberg, decise di assegnare una medaglia a uno degli uomini che si macchiarono della strage di Marzabotto. Wilhelm Kusterer, oggi 94enne, ricevette così il riconoscimento dal sindaco per avere “reso grandi servigi al suo comune di origine”. Fu costretta ad intervenire anche la Cancelliera Merkel.

 
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