LO SCENARIO
L'allarme, lanciato nei mesi scorsi da Ascom (per il commercio), Cna (per l'artigianato) e dal sindaco di Leonessa Paolo Trancassini (per quei comuni ricompresi sì nel cratere ma non nelle condizioni estreme di Amatrice e Accumoli) si sta rivelando assolutamente fondato.
E investe in prima battuta Rieti, ma anche gli altri comuni dove con la ricostruzione specie le imprese edili e di costruzione potranno sperare di avere lavori senza dover pagare tasse e contributi. In città sono già diversi i negozi che hanno alzato la saracinesca contando su questi sgravi, e i commercianti vicini gridano alla concorrenza sleale e chiedono che la norma sia rivista e corretta: «Non ci ha fatto chiudere il terremoto, rischiano di farlo gli aiuti post terremoto», dice un commerciante del centro storico.
L'argomento è all'attenzione del neo commissario alla ricostruzione Paola De Micheli che in un'intervista a Il Messaggero ha fatto esplicito riferimento alla necessità di riconoscere ai Comuni con zone rosse una sorta di corsia preferenziale (come sempre chiesto dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi), «valutando di farvi durare di più le zone franche» (da 2 a 5 anni?) come di «introdurre le prime differenziazioni» per alcuni provvedimenti economici. Le misure dovrebbero essere pronte a giorni e dar corpo a un nuovo decreto del governo.
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