Terremoto e ricostruzione: caos
sulle zone franche urbane
per i quindici comuni reatini

Terremoto e ricostruzione: caos sulle zone franche urbane per i quindici comuni reatini
di Luca Brugnara
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Sabato 12 Agosto 2017, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 13:20
RIETI - I cavilli della burocrazia sembrano proprio aver colpito ancora. E le richieste da imprese e commercio di Rieti e del Reatino sono intatte: non subire, oltre ai danni post-sisma, la beffa. La circolare del Ministero per lo Sviluppo economico che, di fatto, estende i periodi di confronto sui fatturati nelle zone franche urbane all’inizio del 2017, non riguarda, su questo punto, i 15 comuni del Reatino, ma solo alcuni dell’Abruzzo, in particolare dell’Aquilano e del Teramano. Rimane quindi intatto l’appello avanzato nei giorni scorsi, tra gli altri, dalla Cna Reatina e dall’Ascom Confcommercio Rieti: non penalizzare ulteriormente le attività già presenti nel territorio.

LE DOMANDE
Uno dei nodi principali, come indicato nei giorni scorsi, riguarda appunto i periodi di confronto per usufruire delle agevolazioni: oltre alle attività di nuova costituzione entro il 31 dicembre 2017, per quelle vecchie, nel Reatino, il decremento del fatturato del 25 per cento (nei Comuni di Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgo Velino, Cantalice, Castel Sant’Angelo, Cittaducale, Cittareale, Leonessa, Micigliano, Poggio Bustone, Posta, Rieti, Rivodutri), resta da calcolare solo tra 1° settembre 2016 e 31 dicembre 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015.

«Ma il danno economico - sottolinea la direttrice della Cna reatina, Vincenza Bufacchi - per la maggioranza delle imprese, è emerso nella prima parte del 2017, mesi che ancora non vengono presi in considerazione. Inoltre, ai titolari di reddito di lavoro autonomo spetta solo l’esonero dal versamento dai contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori dipendenti. Per le imprese individuali sarebbe poi opportuno stabilire l’esonero dal versamento dei contributi del titolare».

Altra conseguenza delle norme attualmente previste è, secondo i responsabili del commercio, il rischio concreto di alterare la concorrenza.

«Con queste norme che confermano l’esclusione dell’inizio del 2017 dal confronto sui fatturati - osserva il presidente di Ascom Confcommercio Rieti, Leonardo Tosti - si rischia di provocare una concorrenza sleale: le nuove imprese in arrivo, peraltro benvenute, possono usufruire di agevolazioni da cui, di fatto, sono escluse quelle vecchie. E’ chiaro che, a quel punto, alle nuove, sarà possibile applicare prezzi più vantaggiosi. Così come è attualmente, poi, il Comune di Rieti è fortemente penalizzato: un calo di fatturato del 25 per cento è stato raggiunto in altri comuni e, in gran parte, dalle sole attività crollate. L’economia ancora resiste per la presenza nel territorio di forze dell’ordine, Protezione civile e altri operatori: quando andranno via, ci sarà una netta flessione. Occorre prevedere sia la defiscalizzazione che la decontribuzione e non discriminare il lavoro autonomo». Inviata anche una lettera ai vertici nazionali di Confcommercio sulla situazione.

«Rieti ha 43mila abitanti - aggiunge Tosti - numeri piccoli, inferiori a un quartiere di Roma e che non richiederebbero contributi ingenti. Inoltre, per L’Aquila le agevolazioni sono previste per 14 anni, per l’Emilia di 5 anni e qui, al momento, solo per due anni».
 
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