Riforma partecipate, patto Campidoglio-sindacati: «Servizi garantiti, no a esuberi»

Antonio De Santis e la sindaca Virginia Raggi
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 2 Ottobre 2017, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 16:18
Dopo il via libera dell'Assemblea capitolina al piano Colomban, il Campidoglio schiaccia sull'acceleratore per la riforma delle partecipate, che passeranno da 31 a 11. «Abbiamo raggiunto un accordo con i sindacati confederali - fa sapere a il delegato al Personale del Comune, Antonio De Santis - mettiamo in campo uno strumento per accompagnare il processo di riordino delle aziende capitoline, assicurando il confronto in merito a strategie e obiettivi». Per De Santis, a cui Virginia Raggi ha affidato anche un dossier delicato come Atac (curerà la complessa trattativa con le sigle dei trasporti), il percorso avviato dalla giunta M5S «è ambizioso e richiede il coinvolgimento di tuti i soggetti istituzionali che hanno a cuore il rilancio della città».

L'intesa è stata siglata dall’assessore alla riorganizzazione delle Partecipate Massimo Colomban, dallo stesso delegato al Personale e dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil. L'accordo garantisce innanzitutto «la continuità qualitativa e quantitativa dei servizi resi alla cittadinanza, anche mediante il confronto sui piani industriali delle partecipate». E' previsto poi «un confronto stabile e costante sui processi di riassetto delle società» e le parti hanno concordato che la riorganizzazione «non comporterà esuberi di personale e che sarà garantito il rispetto dei livelli salariali derivanti dei contratti nazionali e integrativi». Per le aziende per cui è prevista la cessione o la liquidazione, Palazzo Senatorio si è impegnto all’apertura di tavoli «finalizzati alla tutela dei lavoratori». 
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