Comune, la Ragioneria blocca le nuove spese: «I conti sono a rischio»

Comune, la Ragioneria blocca le nuove spese: «I conti sono a rischio»
di Fabio Rossi
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Giovedì 19 Luglio 2018, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 11:09
Per ora il Campidoglio dovrà bloccare le «previsioni di spesa corrente». Ma i pareri del Segretariato e della Ragioneria generale, in attesa di quello dei revisori dei conti dell'Oref, mettono a rischio l'assestamento di bilancio dell'amministrazione comunale. Un documento che, per legge, deve essere definitivamente approvato dall'assemblea capitolina entro il 31 luglio. E che comprende voci molto importanti per Palazzo Senatorio: dai fondi per il rinnovo del contratto di lavoro ai 24 mila dipendenti comunali all'assistenza per anziani e disabili, fino alla spedizione di multe e bollettini la cui interruzione, come un cane che si morde la coda, farebbe mancare soldi molto importanti per l'equilibrio dei conti.

I NODI
L'allarme è arrivato dal Segretariato generale che, come da prassi, ha sottoposto la manovra estiva «all'attività di assistenza giuridico-amministrativa»: una procedura interna al Comune che serve a garantire la regolarità contabile e gli equilibri di bilancio di ogni delibera che vada a impattare sui conti. E qui arrivano i problemi: richiamando il parere della Ragioneria, il direttore del Supporto giuridico amministrativo Gianluca Viggiano e il vice segretario generale Mariarosa Turchi fanno riferimento «alla situazione di Roma Metropolitane srl e alle problematiche afferenti all'attribuzione alla gestione ordinaria o alla gestione commissariale di Roma Capitale degli oneri derivanti dalle occupazioni illegittime risalenti al periodo ante 28 aprile 2008».

I DEBITI
In sostanza, sui conti capitolini pesano due incognite: la situazione finanziaria della società incaricata della progettazione e realizzazione di nuove linee metropolitane, per la quale il Comune sta cercando una soluzione. E soprattutto i costi che il Campidoglio potrebbe dover sostenere per le occupazioni di terreni e immobili, in gran parte beni soggetti a esproprio. Atti avvenuti prima del 2008 ma per i quali non è ancora ben chiaro chi dovrà sostenere i passivi: il commissario straordinario per il debito storico o il Comune di Roma, con fondi ordinari di bilancio. Negli ultimi tempi, osserva la Ragioneria «è cambiato l'approccio di Roma Capitale per cui procede a liquidare salvo poi verificare la posizione con la gestione commissariale». Ossia, nei casi dubbi il Campidoglio paga, in attesa di verificare di chi sia la competenza. «Tale situazione espone l'Amministrazione a sostenere molti dei costi che originariamente erano stati inseriti, sia pur sempre anche ai soli fini dichiarativi, nel piano di rientro del 2008 - scrive ancora il ragioniere generale - È necessario un continuo monitoraggio di tali situazioni al fine di evitare di gravare sul bilancio di Roma Capitale una massa di passività con conseguenze in ordine alla sostenibilità finanziaria e alla salvaguardia degli equilibri di bilancio». L'organo tecnico, quindi «propone un blocco delle previsioni di spesa corrente e di destinare ai soli investimenti le eventuali risorse che potranno risultare disponibili nei limiti e nei termini che saranno decisi dall'amministrazione capitolina nell'ambito dei vincoli di finanza pubblica». Quindi, stop a 73 milioni di spesa corrente che la giunta ha inserito nell'assestamento di bilancio, con seri problemi anche per i tempi di approvazione: se il via libera deve arrivare entro fine mese, gli ostacoli sulla strada dell'approvazione aumentano. Soltanto la prossima settimana arriverà il parere dell'Oref, l'organo di revisione contabile del Campidoglio, che in questi giorni sta studiando approfonditamente le cifre della delibera. Visti gli appunti mossi già da Segretariato e Ragioneria, sul colle capitolino temono che dai revisori dei conti possa arrivare una bocciatura, anche parziale, che metterebbe a rischio l'intera manovra.

 
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