Ecopass, M5S ritira la delibera. Pd: sconfitta follia Raggi

Ecopass, M5S ritira la delibera. Pd: sconfitta follia Raggi
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Mercoledì 5 Settembre 2018, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 21:13
I 5 stelle ci ripensano e ritirano per ora la delibera che istituiva l'ecopass, un ticket all'ingresso della zona centrale di Roma in determinati orari della giornata.

Il progetto di un 'ticket' per entrare in auto nell'anello ferroviario, che ha destato diverse polemiche e fatto discutere gli stessi consiglieri M5S, tornerà in Aula nella seconda metà di settembre con modifiche e integrazioni. «Un'area a traffico calmierato è nel nostro programma, ma non si fa oggi - ha chiarito la sindaca di Roma Virginia Raggi intervistata da Radio Radio - si fa quando in città arriveranno nuovi bus e tram. Le opposizioni hanno voluto contribuire e dire la loro su un provvedimento di indirizzo, e si è deciso di ritirare la proposta e farne una congiunta. Andando ad impattare su una parte rilevante della città, è giusto che tutti possano contribuire ad arricchire».

«Ritiriamo la delibera per portarla nella seconda metà di settembre. Vorrei però specificare che quanto scritto oggi sui giornali non ha alcun fondamento di verità, il gruppo è compatto anche su questo argomento, che è presente all'interno delle nostre linee programmatiche così come nel programma con cui ci siamo presentati alla città», ha detto il vicecapogruppo del M5S in Campidoglio, Giuliano Pacetti, durante la seduta odierna dell'Assemblea capitolina. «Ieri in capigruppo le altre forze politiche hanno teso la mano a un dialogo affinché si possa discutere tutti insieme di un importante provvedimento che riguarda la città - ha aggiunto Pacetti -. Quindi noi in maniera democratica crediamo che sia giusto aprire questa fase di interlocuzione nei prossimi giorni per fare in modo che il provvedimento sia il più condiviso possibile da tutte le forze politiche che rappresentano i cittadini di Roma».

«Non ci sono spaccature e la deliberà tornerà in aula», ha affermato Enrico Stefàno, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Mobilità in Campidoglio, intervenendo a Radio Roma Capitale. «Con la delibera di indirizzo - ha spiegato Stefàno - si arriva a un percorso per poter introdurre questa misura tra due anni. Parliamo della Ztl Vam, che è un area più piccola dell'Anello ferroviario. I residenti nell'area avranno delle esenzioni in più e tutti i cittadini avranno una serie di accessi gratuiti. La nostra idea - ha continuato Stefàno - non è di fare cassa, ma di favorire una mobilità sostenibile. A Roma muoiono 1500 persone l'anno per la cattiva qualità dell'area. Il traffico a Roma ci costa circa 2 miliardi di euro l'anno, un terzo del bilancio della città. Gli scooter - ha concluso - non pagheranno il pedaggio».

«Spero che in un anno e mezzo l'ecopass sia testato, con l'obiettivo di renderlo operativo entro il 2020», aveva affermato nei giorni scorsi Linda Meleo, assessora alla Città in movimento del Comune di Roma, prima del dietrofront.

«Ha vinto Roma, ha vinto l'opposizione. Il M5S ha appena ritirato la delibera su ecopass. Finalmente dal Campidoglio una buona notizia per i romani!» Così Andrea Casu, segretario del Pd Roma su Twitter.

«Sconfitta follia dell'ecopass, l'ennesima tassa che la Raggi avrebbe voluto infliggere ai romani. Complementi al gruppo Pd in Campidoglio che ha condotto una battaglia esemplare e soprattutto l'ha vinta». Lo scrive in una nota il Vice Segretario del Pd Lazio, Enzo Foschi.

«Dopo due giorni di balletti e bugie, il M5S ha ritirato la delibera sull' ecopass, la nuova tassa che avrebbe colpito un milione di automobilisti romani. L'assessora Linda Meleo è stata sfiduciata dalla sua stessa maggioranza e sopratutto dai tanti romani che in queste ore sui social hanno contrastato il suo provvedimento vessatorio. L'assessora ne tragga le dovute conseguenze e non fugga dall'aula Giulio Cesare come fatto ieri». Lo dichiarano in una nota Mariano Angelucci e Riccardo Corbucci, rispettivamente vice segretaria e coordinatore della segreteria del Partito Democratico di Roma.

«Vittoria di Fratelli d’Italia in Campidoglio: il M5S ritira la scellerata delibera che avrebbe introdotto il pedaggio dell'anello ferroviario a Roma. Abbiamo fermato la Raggi che voleva mettere le mani nelle tasche dei romani». Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

«Se in questi due anni abbiamo verificato con mano l'inconcludenza dei grillini, completamente immobili anziché
fronteggiare le diverse emergenze cittadine dalle buche ai rifiuti fino al trasporto pubblico, sulla delibera che prevedeva il pagamento dell'anello ferroviario hanno toccato il fondo. Partiti in pompa magna e dopo aver sbandierato il provvedimento come panacea per incrementare la mobilità sostenibile ritirano la delibera folle». È quanto dichiarano in una nota congiunta gli esponenti di Fdi, Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio, Lavinia Mennuni consigliere comunale e Rachele Mussolini lista civica Con Giorgia.

«La vicenda dell' ecopass a Roma è emblematica di un modo di procedere che ha del surreale». Ad affermarlo è il capogruppo di +Europa Radicali Alessandro Capriccioli, in un post su Facebook. «In buona sostanza - afferma - si fa finta che la città sia dotata di un trasporto collettivo adeguato, tale da configurare l'utilizzo delle macchine o degli scooter privati come una mera scelta dei cittadini, e sulla base di quella finzione si introduce una misura che ricollega a quella scelta, in ragione del suo impatto ambientale, dei costi». «Ma sappiamo tutti fin troppo bene che nella Capitale usare l'automobile o lo scooter non rappresenta un'alternativa ma l'unico modo possibile per muoversi da una parte all'altra della città con tempistiche minimamente prevedibili. In queste condizioni l' ecopass si trasforma in una imposta, il cui pagamento si tradurrà nei fatti in un obbligo per tutti, tranne rarissime eccezioni». «L'amministrazione capitolina - prosegue Capriccioli - dovrebbe prima premurarsi di costruire un servizio di trasporto pubblico efficiente, liberalizzando il servizio come chiediamo con il referendum Mobilitiamo Roma dell'11 novembre, e solo dopo, preoccuparsi di tassare chi sceglie di non farlo».

 
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