Raggi a processo, mossa della Procura: non chiamerà Marra

Marra (ansa)
di Sara Menafra
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Domenica 7 Gennaio 2018, 10:38

Se il sindaco Raggi nell'ultima settimana ha incassato un colpo a favore, facendo slittare l'inizio del proprio processo al 21 giugno (dunque scavallando l'appuntamento elettorale) e provando a separare la propria immagine da quella dell'ex fedelissimo Raffaele Marra, la procura ha già da tempo fissato i punti fondamentali su cui basare l'accusa. Una strategia pensata per l'udienza preliminare di martedì prossimo, dove comparirà solo l'ex finanziere accusato di abuso d'ufficio per aver contribuito alla promozione del fratello Renato a capo del dipartimento turismo. Ma che, nonostante la divisione dei due filoni dibattimentali, non è destinata a cambiare poi molto.

Dal punto di vista del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Francesco Dall'Olio i due processi saranno discussi soprattutto analizzando le decine di conversazioni, specie via chat, in cui Raggi, Marra, gli assessori e i «quattro amici al bar» (che costituivano il primo nucleo dell'amministrazione dopo le elezioni), concordavano ogni scelta e parlarono anche dell'avanzamento previsto per Marra senior. Il sindaco, dice l'accusa, avrebbe mentito quando rispose alle domande della responsabile anticorruzione cittadina che il suo allora fedelissimo non aveva affatto partecipato alla promozione del fratello, limitandosi a compiti di «mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali».

LA LISTA TESTI
La lista testi, già consegnata ma che può essere rivista fino all'inizio del dibattimento, non contiene la deposizione incrociata di Raffaele Marra nel caso Raggi e viceversa. Soprattutto, per la procura non ha senso sentire l'ex braccio destro del sindaco: nel processo Raggi non possono essergli fatte domande che lo porterebbero ad autoaccusarsi. Più probabile che sia la difesa di lei a chiedergli di venire in aula per spiegare che lui stesso nulla fece nella promozione del fratello. Una linea che aiuterebbe sia il sindaco sia lo stesso Raffaele Marra. Dal punto di vista dell'accusa poco utile sarebbe anche la deposizione del sindaco.

Nelle chat, di elementi per sostenere che Marra ebbe un ruolo di primo piano nella promozione del fratello ce ne sono tante, soprattutto considerando che nel caso del processo al sindaco basta dimostrare che l'ex fedelissimo «partecipò» alla decisione per chiudere il cerchio (mentre nei confronti di lui bisognerà arrivare a svelarne la paternità). Persino il messaggino in cui il sindaco, dopo l'esplosione dello scandalo scrive a Marra «questa cosa dello stipendio me la dovevi dire, mi mette in difficoltà», aiuta la procura ad affermare che il braccio destro ha avuto un peso nella scelta. C'è poi la telefonata, intercettata, in cui Raffaele Marra dice all'attuale responsabile del personale di aver finito il lavoro. È la notte del 10 novembre 2016: «Ho finito le nomine - esordisce - domani i direttori di struttura aprono il protocollo e si trovano tutte le ordinanze» compresa, pare di capire, quella relativa al fratello firmata il 9. E ancora: «Ho scritto un messaggino sulla chat di noi quattro, appena finito chiudo e me ne vado a casa. Domani, per favore, preparatevi». Lo stesso De Santis sembra convinto: «Mi sono reso conto di quello che caz... abbiamo fatto, soprattutto tu, lo spiegherò a più riprese perché devono capire».

IL NODO PARTE CIVILE
L'ultima decisione da prendere è sulla costituzione di parte civile del Comune contro Marra. Sebbene sia stata presentata e accolta nel processo che lo vede accusato di corruzione in concorso con Scarpellini, al momento non c'è nessun atto ufficiale. Se non sarà fatta martedì, il Campidoglio potrebbe rimandare la decisione alla eventuale prima udienza dibattimentale.

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