Roma, le Primarie nei Municipi III e VIII, perdono i candidati Pd

Un gazebo delle primarie nel Municipio VIII
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Domenica 29 Aprile 2018, 00:19 - Ultimo aggiornamento: 19:54
La sconfitta di entrambi i candidati del Pd alle primarie del centrosinistra per due municipi di Roma scuote il partito della Capitale. Ieri i due dem in corsa per la candidatura alla presidenza del III e dell'VIII municipio, sciolti dopo la caduta delle amministrazioni a 5 Stelle, hanno perso contro i rivali, espressione di forze civiche e di sinistra. A spuntarla nella ex circoscrizione del Nomentano, la terza, è stato l'ex assessore della giunta Marino Giovanni Caudo, la cui corsa, sostenuta anche da parte di alcuni dem, è partita da un appello di un gruppo di intellettuali. «Grande Giovanni - esulta Marino, l'ex sindaco dimissionato dal partito davanti ad un notaio con le ormai note dimissioni in massa dei consiglieri - ancora una volta quando si esce dalle stanze dei capibastone si vince, è la democrazia!». Caudo, il professore di Urbanistica a Roma Tre che molti vedrebbero bene anche come futuro candidato a sindaco di Roma, ora dovrà concentrarsi su una seconda e determinante sfida per il municipio III: le urne del 10 giugno che designeranno il prossimo presidente. Tra i suoi sfidanti: un M5S ancora forte sui territori, che schiererà la ex minisindaca Roberta Capoccioni; e un centrodestra in ulteriore consolidamento. A suo parere le primarie di ieri sono «un risultato straordinario che parla di civismo e partecipazione e apre alla ricostruzione di una comunità politica coesa, unita e plurale».

Il Pd di Roma promette un sostegno leale a lui e al giovane Amedeo Ciaccheri che ha sconfitto il dem Enzo Foschi al municipio VIII di Garbatella.
A festeggiare sono le forze civiche e di sinistra che incassano due vittorie su due. Esultano Leu, il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio, l'ex capogruppo comunale di Sel Gianluca Peciola che twitta: «Un'onda civica e di sinistra si aggira per la città e vuole rivoltarla. Per la giustizia sociale e il bene comune». Il Pd romano invece incassa l'ennesimo trauma. «Il vero sconfitto è Orfini», affonda l'ex parlamentare Marco Miccoli. «Il Pd, così come è oggi, non regge più», sostiene il deputato Roberto Morassut. A dare un impulso positivo ci prova il governatore del Lazio Nicola Zingaretti che il 5 maggio chiama a raccolta, partiti, associazioni, comitati, «l'Alleanza del Fare», a Roma. «Per rilanciare l'innovazione nel governo, nessuna distrazione o pigrizia. C'è molto da realizzare: ora dobbiamo governare bene e radicare nei territori tante esperienze per ridare una speranza al cambiamento», scrive su Facebook.
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