«Ti eri impegnato di prevedere dei fondi per il trasporto disabili, invece qui ci sono solo i soldi per Roma Metropolitane. Pensi che siamo stupidi?». Raccontano che questa sia solo l'ultima goccia che abbia fatto esplodere un vaso già bello pieno di bile grillina. La discussione, se così si può chiamare, dura per tanto, troppo tempo. Entrano ed escono, consiglieri M5S ulcerati dalla rabbia, con volti scurissimi: «Lasciamo perdere, va'». Fanno due passi dentro l'aula vuota per scaricare la rabbia e rientrano.
I consiglieri di opposizione si guardano incuriositi negli occhi: «Ci stiamo perdendo qualcosa?». C'è un gran berciare di voci femminili. I commessi del Campidoglio si spaventano, o forse fanno finta, e si avvicinano discreti alla porta della Sala delle Bandiere. Commento carpito: «Questi si ammazzano!». La situazione rischia di non sbloccarsi: «Caro Lemmetti, va bene che sei toscano, ma con noi le supercazzole stile Amici miei non funziano».
LA CHIAMATA
Deve intervenire Virginia Raggi in persona per placare gli animi e ricondurre la maggioranza a più miti consigli. «Gianni si impegnerà ad ascoltare le vostre e nostre istanze, vero Gianni?».
Lemmetti, l'assessore in prestito dal comune di Livorno, perde per un attimo il proverbiale sorriso sornione. Indossa la classica maglietta nera da metallaro convinto, ma non ha voglia di scherzare.
IL VOTO
Alla fine la crisi rientra, grazie alla sindaca, il processo finisce o meglio la prossima udienza viene aggiornata. I consiglieri M5S rientrano in consiglio comunale e si dispongono ordinati sui banchi. Provano a dissimulare, chi ci riesce. Ecco la campanella. Appello. Si può iniziare. Si parte con la presentazione della delibera da parte di Lemmetti. Arriva il momento del voto: nessuna sorpresa, c'è il via libera dell'Aula Giulio Cesare alla variazione da 8,8 milioni di euro per salvare Roma Metropolitane. «Ma non finisce qui - commentano i consiglieri a fine serata - lunedì convochiamo Lemmetti: le prese in giro iniziano a essere davvero troppe. Metti in mezzo gli altri assessori, si sente furbo. Questa è l'ultima volta che lo salviamo».
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