La grillina non ci sta e risponde: «Ormai leggo prima le sue lettere sui giornali poi quelle che arrivano a me. Mi stupisce, forse neanche tanto, che a due settimane dal voto si torni a promettere un miliardo per Roma, dopo cinque anni in cui il Governo si è assolutamente dimenticato della Capitale. Se questo miliardo fosse vero - ha continuato Raggi - lo avremmo inserito in bilancio, in bilancio non posso inserire né parole né promesse».
Poi dopo la reazione di Calenda, che ha definito «Raggi incompetente e arrogante», la sindaca ha replicato di nuovo su Facebook. «È bastato chiedere contezza del miliardo annunciato e mai stanziato dal MISE per scoprire che quello di Calenda è soltanto un bluff pre-elettorale. Per Roma, il Tavolo va avanti. Tutti siamo utili, nessuno è indispensabile: far finta di non capirlo è la vera arroganza - ha sottolinato Raggi -. È scorretto prendere in giro con false promesse i cittadini e le aziende soltanto per qualche titolo di giornale. Chi realmente vuol impegnarsi, lavora in silenzio. Il Comune ha partecipato a più di 60 incontri con il Mise senza fare tanta pubblicità. Sottolineo che, invece, nel corso delle ultime settimane il Mise è passato con estrema disinvoltura dall’annunciare di voler assegnare tre miliardi di euro a Roma, poi è sceso a due; questa mattina ne ha promesso uno e nel pomeriggio, indispettito, ha deciso di toglierli tutti. Fondi che, alla prova dei fatti, sembrano non esistere».
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