Rifiuti Roma, dietrofront Ama: a Ostia apre l'impianto anti-emergenza

Rifiuti Roma, dietrofront Ama: a Ostia apre l'impianto anti-emergenza
di Mirko Polisano e Fabio Rossi
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Sabato 12 Maggio 2018, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 08:29

L'emergenza rifiuti post primo maggio non si è ancora risolta. E allora l'Ama è costretta a riattivare il tritovagliatore mobile di Ostia, trasferito lo scorso dicembre da Rocca Cencia alla sede della municipalizzata di viale dei Romagnoli tra le polemiche e le promesse della maggioranza capitolina M5S secondo cui «non sarebbe mai stato utilizzato».

Invece, vista la situazione e le richieste d'aiuto inviate alla regione, l'azienda di via Calderon de la Barca si ritrova nella condizione di non poter rinunciare alle 100-120 tonnellate di rifiuti che l'impianto può trattare ogni giorno. «L'indifferenziata ha avuto un aumento pari al 3 per cento - ha spiegato Antonio Di Giovanni, capogruppo pentastellato al X Municipio - per questo l'Ama ha deciso di azionare di nuovo il tritovagliatore di Ostia Antica per far fronte all'emergenza che dovrà rientrare nel giro di pochi giorni, come è già successo nel periodo di Natale e Capodanno». In attesa che si risolva, però, l'impianto funzionerà a pieno regime.

LA COLLABORAZIONE
Dopo la proroga per l'invio dei rifiuti indifferenziati in Abruzzo fino a fine anno, ottenuta grazie alla mediazione della Regione Lazio, l'Ama si è di nuovo rivolta verso via Cristoforo Colombo per poter spedire parte della monnezza in eccesso anche verso la Puglia: si profila un contributo da 300 tonnellate di tal quale da smaltire ogni giorno. «Ho sentito il presidente Emiliano chiedendogli, nello spirito di solidarietà e leale collaborazione che da sempre ha contraddistinto i rapporti tra le Regioni e le città, di valutare positivamente la richiesta avanzata da Ama sui rifiuti della Capitale, così da procedere a un accordo - spiega Nicola Zingaretti - il presidente ha assicurato che nei prossimi giorni valuterà la disponibilità e la possibilità di soddisfare la richiesta di Ama».

L'assessore regionale ai rifiuti, Massimiliano Valeriani, «è al lavoro per valutare il conferimento possibile in ordine ai tempi e alle quantità - aggiunge il governatore del Lazio - La Regione conferma, quindi, il suo impegno nel dare il massimo supporto a Roma Capitale nella gestione dell'emergenza rifiuti».

IL LITORALE
A portare l'Ama alla decisione di riavviare il tritovagliatore è stata l'emergenza che ha toccato anche Casal Palocco e Axa, proprio nel X Municipio. Neanche i quartieri residenziali, dunque, si salvano dall'invasione di rifiuti maleodoranti che traboccano dai cassonetti e sommergono strade e marciapiedi. E così, tra le ville di calciatori e di personaggi della televisione, spuntano tappeti di sacchetti della spazzatura. Succede davanti ai cassonetti di via Democrito, dietro il centro vecchio di Casal Palocco, via Prassilla e via Eschilo, all'Axa.

«Il problema - racconta Carmine, un residente - è che l'immondizia è accatastata da giorni e in zona c'è un odore nauseabondo». Ma a soffrire è tutto il Municipio. All'Infernetto, qualche residente esasperato ha cominciato anche a usare le maniere forti, oltre la legge, dando fuoco ai sacchetti di plastica accatastati ai bordi dei marciapiedi. Problemi anche per il porta a porta, dove il ritiro non è puntuale da giorni. «Ho dovuto fare una segnalazione all'Ama - dice Giosuè Mirizio, residente all'Infernetto - perché gli addetti non rispettano il turno dell'umido, il più importante visto il materiale organico. Non possiamo continuare a tenere i nostri rifiuti in casa, anche se le strade sono invase dall'immondizia».

IL VANDALISMO
Quattro auto e due cassonetti Ama. È questo il bilancio del raid vandalico compiuto nottetempo da ignoti nei pressi di vicolo di Val Tellina, in zona Colli Portuensi. «Un gesto barbaro e inqualificabile, finalizzato al puro e semplice teppismo - commenta il presidente della commissione capitolina ambiente Daniele Diaco - L'assessorato alla sostenibilità ambientale, la commissione ambiente e il Municipio XII condannano fermamente l'atto criminale e auspicano che i suoi autori possano essere presto assicurati alla giustizia.

Non ci fermeranno».

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