Stava prendendo le ordinazioni al tavolo di un noto ristorante di Trastevere, quando il titolare le si è avvicinato e, davanti ai clienti sbigottiti, ha infilato una mano tra le gambe della cameriera. Per questo ora Andrea T., 47 anni, è accusato di violenza sessuale aggravata, dall’«avere profittato di relazioni di prestazioni di opera». Il pubblico ministero del pool dei reati da “codice rosso”, Stefania Stefanìa, ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imprenditore romano. L’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale capitolino, che era in programma ieri, è stata rinviata a un’altra data.
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LA VICENDA
I fatti contestati risalgono al 19 giugno 2021.
La vittima, presa alla sprovvista e destabilizzata dal fatto che l’autore della violenza fosse anche il suo “capo”, ha temporeggiato prima di decidere se denunciarlo; ma alla fine, armata di coraggio, ha raccontato tutto agli investigatori. Ne è nato un procedimento giudiziario, che, al termine delle indagini preliminari, ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per il 47enne che lavora nel settore della ristorazione da circa 28 anni. In passato aveva gestito altri ristoranti nel centro di Roma, e, di fronte a una brutta recensione, aveva risposto così: «Amo questo lavoro, lo amo veramente e lo difenderò da persone come lei per tutta la vita. Avrei immensamente piacere che lei mi querelasse per poter portare in tribunale e sui giornali le fatture quotidiane di insalata fresca prima scelta che scarichiamo quotidianamente, così come le fatture di salumi e formaggi top quality che acquistiamo per i nostri taglieri. La prego mi denunci, mi aiuti in questa crociata contro il cattivo gusto e la stupida saccenza». In questo caso il ristoratore in tribunale ci è finito lo stesso, denunciato però da una sua cameriera, per un gesto che definire di cattivo gusto è poco.
IL PRECEDENTE
Un’altra cameriera, che lavorava in un ristorante di fronte all’ingresso dei Musei vaticani, è stata violentata da un suo collega, per una sfida di cattivo gusto con il pizzaiolo. «Scommetti 50 euro che riesco a portarmela a letto?», avrebbe proposto il primo al secondo, facendo riferimento. Non aveva specificato che, pur di raggiungere il suo obiettivo, avrebbe utilizzato qualsiasi mezzo. E così il 23 maggio scorso è stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale.
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