Roma, le consegne dei pacchi in bici: cargo bike in Centro per la nuova logistica. «A dicembre si parte»

Il piano per ridurre i furgoni in città

Roma, le consegne dei pacchi in bici: cargo bike in Centro per la nuova logistica. «A dicembre si parte»
di Fernando M. Magliaro
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Lunedì 13 Maggio 2024, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 07:04

La partenza è per dicembre quando sarà conclusa la fase di confronto con commercianti, associazioni e aziende della logistica e sarà stato varato il Piano per la logistica. E una parte importante potrebbe essere data dalle consegne attraverso le bici: i cargo bike. A dicembre, concluso tutto il percorso preparatorio del provvedimento, «contiamo di applicare le prime regole. Grazie a Roma Servizi per la Mobilità abbiamo realizzato la mappatura degli stalli merci nelle zone centrali. Ora i municipi lo faranno sulla viabilità secondaria», ha spiegato l’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, intervenendo un paio di giorni fa a un incontro organizzato dal Living Lab della facoltà di Scienze Politiche dell'Università Roma Tre.

LA SOSTENIBILITÀ

Sotto la definizione di Piano Urbano per la Logistica sostenibile (Puls) vanno le regole future per il carico e scarico delle merci. Regole che oggi esistono solo su carta: mancano le infrastrutture, a partire banalmente dalle aree di parcheggio riservato a camion e furgoni e che, quando ci sono, sono occupate e raramente da chi deve scaricare colli e pacchi. Mancano orari certi: si consegna a ogni ora del giorno.

Mancano i controlli: i furgoni che si fermano, volenti o nolenti, in doppia fila sembrano vivere in una città tutta loro. E, come ha ricordato lo stesso Patanè, la pandemia «ha accelerato un processo già in atto» di espansione del fenomeno delle consegne a domicilio che si somma a quello delle consegne negli esercizi commerciali. «La logistica delle merci non è più un tema riservato al rapporto tra commerciante e fornitore: i veicoli adibiti alle consegne sono parte integrante, per non dire preponderante, del traffico urbano quotidiano. Un fenomeno che va regolato con urgenza», ha detto ancora Patanè.

Come Il Messaggero aveva anticipato già a metà aprile, è iniziato l’iter per il varo delle nuove regole che dovrebbero regolare il sistema merci e consegne di qui ai prossimi anni. Iter che, a questo punto, per dicembre dovrebbe essere concluso.

LE NOVITÀ

Una delle novità che dovranno essere sperimentate è quella dei cosiddetti “cargo bike”, la consegna di merci con l’uso di bici elettriche. In realtà è una cosa che avviene già quotidianamente: le consegne a domicilio della pizza, del sushi o degli involtini primavera viene fatta da personale che quasi sempre usa le bici elettriche o anche i monopattini elettrici. E non è raro vederne che consegnino anche la spesa a domicilio. Ma è un settore che, a parte le normative di tutela dei lavoratori, ancora sconta una sostanziale verginità del sistema che ne garantisce un sicuro sviluppo futuro.

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Nelle indicazioni del Piano della Logistica si legge: «L’amministrazione capitolina sta procedendo alla messa a sistema di una rete ciclabile integrata. Si può prevedere di far utilizzare le piste ciclabili anche ai cargo bike destinati alla logistica delle merci non soltanto nelle zone centrali ma anche in quelle periferiche. Il cargo bike non è stato volutamente inserito come una misura ma, deve essere considerato come un elemento strumentale al raggiungimento degli obiettivi ambientali». E, come periodo di tempo, viene indicato il «breve/medio periodo».

Qui, i nodi sono in primo luogo infrastrutturali: nel centro storico non ci sono piste ciclabili. E in periferia, quelle create nella scorsa consiliatura, hanno dimostrato tutti i loro limiti di fruibilità e sicurezza. E in ogni modo, le ciclabili esistono solo su alcune direttrici: Prenestina, Tuscolana, Gregorio VII solo per citarne alcune. Il resto delle strade romane vede sfrecciare già i riders ma senza ciclabili che, per altro, non troverebbero spazio fisico.

GLI HUB

A parte i cargo bike, le altre novità nel Piano riguardano innanzitutto l’arrivo delle merci che viene previsto su rotaia e dei tre grandi hub ipotizzati: scalo San Lorenzo, Galoppatoio di Villa Borghese e Villaggio Olimpico. Da questi macro centri di stoccaggio, poi, pacchi e colli verrebbero trasferiti in uno dei 60 micro-hub da realizzare, ciascuno con comparti frigo per cibo o medicine. Infine, l’ultimo miglio. A parte le bici, l’idea del Comune è di invertire l’attuale sistema dal “porta a porta” agli “armadietti o lockers”: già ne esistono, ad esempio di Amazon, in centri commerciali. Dovrebbero essere aumentati nel numero. Insomma, invece del corriere a casa, è il cittadino che va a prendersi il pacco nel punto di stoccaggio finale.

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