Chiedono «una navetta per scendere a Medaglie d'oro» e «certezze sulla sicurezza della zona». Pretendono «risposte certe dal Municipio e Comune», perché «in questi giorni ci sentiamo abbandonati». Vogliono che ci sia «un coordinamento tra le forze dell'ordine per fornirci spiegazioni in tempo reale». Ore 10,30, largo Lucio Apuleio. A 100 metri dal cantiere crollato il 14 febbraio scorso, centinaia di cittadini della zona si ritrovano per fare chiarezza nonostante la pioggia che incombe. Eppure sono tutti lì. A protestare, civilmente. Presenti, il consigliere Pd e presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XIV Julian Colabello e Federici Guidi, dirigente romano di Fratelli d'Italia, Fulvio Accorinti, consigliere municipale di FdI. In sostanza, l'opposizione. Del governo grillino «neanche l'ombra, non hanno il coraggio di presentarsi», il leit motiv di alcuni cittadini. Eppure nelle chat di sabato «erano stati avvisati anche loro», spiegano. Non ci sono prove. Semmai, molti dubbi.

LE DOMANDE
Ci sono anziani e giovani. Ci sono carabinieri, polizia e vigili. Ma soprattutto c'è la paura. Paura che un quadrante venga abbandonato e che resti «per 10 anni con questo cadavere sotto casa», che «la messa in sicurezza temporanea resti tale chissà per quanto ancora» finché la Procura non sbloccherà il cantiere. Colabello ha chiesto al municipio «un'assemblea urgente con tutte le parti per parlare del caso», mentre per Guidi è prioritario «mantenere alta l'attenzione sul crollo, perché tra qualche giorno si rischia che si parli di altro». Durante l'incontro, piovono accuse. «Ho parlato con un tecnico - dice una signora sui 60 anni - e mi ha detto che sono andati troppo sotto e che i piloni non li hanno messi su una scarpa di cemento, ma sulla terra». «Sto raccogliendo tutti gli esposti e le denunce partite dal 21 ottobre oltre che foto e filmati fatti dai cittadini - prosegue Colabello - per preparare un dossier. Ma con questo governo è difficile anche per me ottenere le informazioni più semplici». Da sabato sera l'acqua, grazie al lavoro incessante di Acea, è tornata. «Adesso serve una verifica estesa in tutta l'area», conclude Colabello. Nei prossimi giorni si attendono controlli su altri edifici da parte di tecnici incaricati dal Comune.