Da Montesacro a Fiumicino, sfida aperta per i ballottaggi

Da Montesacro a Fiumicino, sfida aperta per i ballottaggi
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Sabato 23 Giugno 2018, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 14:12
Oggi il silenzio elettorale (salvo le ormai consuete incursioni sui social network), domani scatta la finalissima: il voto. E ballottaggi sarà dunque nel III municipio (Montesacro), ma anche a Fiumicino, Pomezia, Santa Marinella e Velletri per quanto riguarda la provincia di Roma.
Gli occhi della Capitale, con il M5S rimasto fuori dai giochi, sono puntati sulla sfida di piazza Sempione. Domenica notte si saprà se la città avrà per la prima volta nella storia repubblicana un mini-sindaco leghista (l'ex vicequestore ora in pensione Francesco Maria Bova) o se il riscatto del centrosinistra passerà da Giovanni Caudo, ex assessore all'Urbanistica della giunta Marino, un outisider in quanto ha sconfitto alle primarie il candidato di bandiera del Pd.
Ieri chiusure di campagna elettorale diverse per i due candidati. In sostegno di Bova, che parte svantaggiato rispetto al primo turno, anche un pezzo da novanta di FI, il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani. «Raggi semplicemente non governa Roma», ha detto sottolineando poi che proprio a partire dalla Capitale bisogna cambiare con un centrodestra unito. Per Caudo, invece, ultimo appello al voto tra i militanti, anche se non gli è mai mancato finora l'apporto del governatore Nicola Zingaretti.

Il III municipio, con i suoi 180mila abitanti, è la sfida più importante di questa tornata elettorale. La vicenda dell'VIII, quello della Garbatella, si è già conclusa al primo turno. Anche se il neo mini-sindaco Amedeo Ciaccheri si trova già a dover schivare le polemiche interne al centrosinistra. E nel presentare gli assessori ha spiegato: «Ho fatto una giunta seguendo anche le indicazioni del Pd locale: ci sarà assolutamente già da lunedì spazio per lavorare insieme al resto della coalizione, Pd e Leu in primis, che hanno sollevato preoccupazioni». I classici dolori della crescita, dunque, prima dell'assestamento.
A Fiumicino, in provincia di Roma, Esterino Montino cerca il bis: l'ex senatore Pd (39%) se la vedrà con Mario Baccini del centrodestra (27,7), che però al primo turno subiva la concorrenza di un candidato FdI-Lega.
Pentastellati fuori gioco ovunque tranne a Pomezia, città finora amministrata dal M5s Fabio Fucci, che però ha corso con una civica dopo il divieto di un nuovo mandato. È arrivato terzo: al primo turno l'M5S ufficiale Adriano Zuccalà era in testa al 28,7, ma tre punti sotto c'è il centrodestra di Pietro Matarese. Rimanendo sul litorale, ma a nord di Roma, Pietro Tidei (Pd) al 34,25% spera di diventare sindaco di Santa Marinella; il suo rivale è Bruno Ricci del centrodestra (24,43).

IL CASO
Sempre nell'area metropolitana di Roma c'è Velletri: la coalizione allargata di centrosinistra di Orlando Pocci (35,62) sfiderà Giorgio Greci (FdI-Lega, al 29,78 - ma c'era anche un candidato sponsorizzato da FI che ha sfiorato l'11). Ma qui c'è un piccolo caso interno al M5S: il candidato sconfitto al primo turno Paolo Trenta, fratello del ministro della Difesa Elisabetta, su Facebook nei giorni scorsi ha dato indicazioni di non votare il centrodestra. E su questo endorsement è insorto il senatore Emanuele Dessì, ras grillino della provincia: «Vorrei segnalare agli amici di Velletri e al suo candidato che forse certe dichiarazioni, soprattutto se fatte a nome del gruppo, dovrebbero essere condivise prima con il Movimento. Non riesco proprio a capire su che basi si possa dare come indicazione quella di votare per il Pd al ballottaggio, la ritengo pura follia». Polemiche interne per un M5S che questa volta ha pagato una preoccupante flessione elettorale. Soprattutto nella Capitale.
S. Can.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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