Roma, bengalese pestato sul treno dal branco: «Erano delle belve»

Roma, bengalese pestato sul treno dal branco: «Erano delle belve»
di Ivo Iannozzi
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Lunedì 20 Marzo 2017, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 08:04

«Erano delle belve, ho temuto di morire, mi si sono avventate addosso mentre stavo riposando sul sedile. Non li avevo mai visti, la prima ad aggredirmi è stata una donna, mi ha dato un pugno in faccia». E' il racconto choc di Ali Molla, 32 anni, l'operaio bengalese pestato sabato mattina sul treno Nettuno-Roma. Ha il volto tumefatto, parla a fatica su una barella del pronto soccorso dell'ospedale Riuniti di Anzio, dove è ricoverato per i pugni, i calci e le bastonate ricevute. Secondo la sua testimonianza, sono stati «un uomo e due donne», con tutta probabilità italiani.

IL DENARO
Dopo il pestaggio, gli aggressori sono scesi alla stazione di Marechiaro e si sono dileguati portando via lo zainetto nel quale l'operaio aveva una maglietta e un giubbotto, ma nessun oggetto di valore. Questo particolare lascia pensare a una rapina e non a un'aggressione a sfondo razzista. Sull'episodio è comunque caccia aperta agli aggressori da parte della Polizia ferroviaria. Come ogni sabato, di buon mattino, Ali Molla aveva lasciato Roma per raggiungere Nettuno dove doveva consegnare l'incasso della settimana del banco di frutta che gestisce al mercato di piazza Vittorio per conto di un'azienda agricola di Nettuno. Sistemati i conti aveva fatto ritorno alla stazione per riprendere il treno che lo avrebbe riportato a casa, a Roma, sulla Prenestina.

«PRESO A BASTONATE»
Ora è su una barella del pronto soccorso. Sul sopracciglio sinistro ha diversi punti di sutura. La guancia sinistra è gonfia per le microfratture a mascella e mandibola: dovrà essere sottoposto a un'operazione di maxillo facciale all'ospedale San Camillo. Parla con un filo di voce davanti a due connazionali che sono andati a trovarlo in ospedale. «Ho ripreso il treno delle 11,07 come faccio ogni volta che torno a Roma e mi sono seduto - racconta Ali Molla - Alla stazione di Anzio Colonia sono saliti due donne e un uomo con tutta probabilità di nazionalità italiana. Appena mi sono passati accanto, una delle donne mi ha dato un pugno sulla faccia -ripete - poi mi sono arrivati altri colpi alla testa, al volto e alle braccia anche con dei bastoni. Quando ero stordito mi hanno rubato lo zainetto. Ho poi visto che sono scesi alla stazione successiva, quella di Marechiaro». Ali Molla è rimasto steso sul corridoio del vagone in una pozza di sangue. Il treno ha superato anche la stazione di Villa Claudia e solo a quella di Lavinio il convoglio è stato fermato per soccorrere il cittadino bengalese. Forse al momento dell'aggressione sul vagone c'erano altri passeggeri, ma nessuno è intervenuto in aiuto dell'uomo.
Sempre sabato, ma poco prima della mezzanotte, stessa sorte è toccata a un operaio marocchino di 26 anni, che vive a Nettuno da tempo, aggredito a colpi di bottiglia da un italiano ubriaco davanti a un bar di via della Liberazione, a poche decine di metri dalla stazione dei carabinieri. A scatenare l'aggressione il fatto che il ragazzo avesse rimproverato l'ubriaco che per aver importunato la fidanzata italiana. La donna ha cercato di dare aiutarlo a bloccare la furia dell'ubriaco, ma non ci è riuscita. Successivamente identificato dai carabinieri, l'aggressore è stato denunciato per lesioni. L'operaio marocchino è stato invece trasferito in ospedale Riuniti di Anzio dove è stato medicato e ricoverato per ferite al volto e trauma cranico.