Roma, botte e minacce alla moglie: dopo un anno lei trova il coraggio di denunciarlo, arrestato

Roma, botte e minacce alla moglie: dopo un anno lei trova il coraggio di denunciarlo, arrestato
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Venerdì 20 Aprile 2018, 12:32
Botte, insulti, minacce a lei ed ai familiari, violenze sessuali ed un coltello più volte puntato alla schiena. Questo il “trattamento” che un giovane marocchino, arrestato oggi dagli agenti del Commissariato Appio, diretto da Pamela De Giorgi, coadiuvati dai colleghi del commissariato di Cassino, ha “riservato” alla moglie poco più che maggiorenne. 

L’inferno della giovane marocchina, come appurato dagli investigatori, è iniziato circa un anno fa, poco dopo aver iniziato la convivenza con un connazionale poco più grande di lei. La ragazza non sapeva che J.S., queste le iniziali del 22enne magrebino, soprattutto a Cassino dove risiedeva, era conosciuto dalle forze dell’ordine come un violento ed uno spacciatore. Le percosse sono iniziate già nell’ottobre scorso, quando la ragazza era incinta di 7 mesi; da lì un’escalation di violenze, con la malcapitata costretta ad avere rapporti sessuali nonostante l’avanzato stato di gravidanza ed anche subito dopo il parto.

Nella casa coniugale abitava anche la madre del 22enne, che non solo avrebbe assistito alle violenze senza impedirle, ma avrebbe anche, in una circostanza, accompagnato la ragazza in ospedale per assicurarsi che raccontasse la solita frottola: “sono caduta dalle scale”. Alla fine di febbraio la ragazza, approfittando di un “buco” nella stretta sorveglianza che i familiari del marito avevano organizzato, è riuscita a fuggire a Roma, portando con sé la neonata. Giunta nella Capitale, la giovane marocchina ha trovato aiuto in un centro anti-violenza, entrando così di fatto nelle maglie della rete di protezione che istituzioni ed associazioni hanno creato per le vittime di violenze familiari. Gli investigatori del commissariato Appio hanno raccolto le prime testimonianze della ragazza e interessato la Procura ed il commissariato di Cassino, diretto da Alessandro Tocco, che ha coadiuvato nelle indagini.
Nei giorni seguenti, davanti al sostituto procuratore, agli investigatori ed alla psicologa della polizia, la ragazza, oltre a ripercorrere le violenze subite, ha raccontato che dopo la sua fuga il marito e la suocera hanno cercato in tutti i modi di farla desistere, minacciando non solo lei ma anche la famiglia in Marocco. Definito l’impianto accusatorio, la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale un’ordinanza di custodia cautelare a carico di J.S., che questa mattina gli uomini dei commissariati Appio e Cassino hanno eseguito.
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