Roma, per tappare le buche si torna al passato: spunta la macchina degli anni '90

Roma, per tappare le buche si torna al passato: spunta la macchina degli anni '90
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 28 Marzo 2018, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 23:11

Doc e Marty McFly non c'erano, ma l'emozione di un viaggio nel tempo firmata da Robert Zemeckis è stata avvertita comunque. Ritorno al futuro all'Appio Tuscolano con l'avveniristica macchina tappa buche sbarcata in via Nocera Umbra, nel VII Municipio. Fa parte del pacchetto ribattezzato trionfalmente dal Campidoglio Piano Marshall annunciato l'8 marzo dall'assessore ai Lavori Pubblici Margherita Gatta per affrontare l'emergenza voragini. Un progetto che prevede l'impiego di pochi fondi in realtà: 4,5 milioni (non 17 come proclamato dal Campidoglio) non ancora partito anche se Gatta aveva assicurato l'avvio «in 15 giorni».
 

 


LA TECNOLOGIA
Ma torniamo alla macchina tappa buche scortata ieri dai vigili: l'idea del Campidoglio non è nuova, infatti nell'aprile del 1996 l'allora assessore ai lavori pubblici Esterino Montino ne annunciava «l'operatività dal 10 maggio» su tutta Roma per 2 settimane. Insomma, la giunta Raggi ha rispolverato una soluzione ipotizzata 20 anni fa per risolvere l'emergenza crateri. Non solo: i soldi per la macchina li ha sborsati il VII Municipio con un affidamento diretto andando a pescare 39 mila euro dai propri fondi per 10 giorni di lavoro. Ovviamente la macchina non è quella del 96, è altamente tecnologica, testata e dà buoni risultati. «Siamo nati tre anni fa - dice l'ingegnere Enrico Maria Vergnano presidente e amministratore delegato della Combicons - abbiamo già lavorato in molte altre città italiane, usiamo una tecnologica impiegata nel Nord Europa dove hanno una maggiore attenzione per la manutenzione. Siamo stati contattati prima da Roma Capitale, poi dal VII Municipio».

IL TEST
Un primo test è stato fatto nell'ottobre del 2016 su via Appia Nuova «e la toppa è ancora sana, vogliamo inaugurare un nuovo modo per rattoppare le buche, sappiamo che con questa tecnologia il lavoro sulla voragine dura molto più a lungo, anche se, ricordo che si tratta di interventi per la messa in sicurezza, non dei lavori di manutenzione» spiega Monica Lozzi, minisindaco (M5S) del VII Municipio, territorio che «potrebbe essere messo in sicurezza con una disponibilità di 4-5 milioni di euro all'anno, mentre servirebbero 20 milioni per avere strade completamente rifatte» aggiunge Lozzi. Il minisindaco ammette: «Non sapevo che già nel 1996 fosse stata usata un'altra macchina tappa buche». Idea vecchia quindi, anche se la tecnologia è nuova. Il Municipio ogni anno ha a disposizione solo due milioni per la viabilità, così come ha stabilito il Comune. Il piano Marshall prevede 6 bandi da 500 mila euro gestiti dal Comune, e 1,5 milioni da suddividere tra i 15 Municipi. «Al Campidoglio - spiega Lozzi - abbiamo consegnato una lista con le 20 strade più ammalorate, noi dovremmo ricevere 80 mila euro, ma è necessario che il Campidoglio avvi una variazione di bilancio». Insomma, il piano Marshall non è partito e i Municipi non sanno ancora in quali strade il Campidoglio interverrà.

LA MANUTENZIONE
Intanto nel VII si lavora. «A breve partirà il nuovo piano di pronto intervento, i rattoppi vecchio stile insomma, per una spesa da 600 mila euro, c'è poi un bando aperto per 11 strade da 1,2 milioni e ne stiamo predisponendo uno da 1 milione di euro per la manutenzione di 6-7 strade» aggiunge Lozzi. E ieri la Macchina TappaBuche (è un marchio registrato) era in azione. In sintesi: la buca viene pulita togliendo i sedimenti interni, si prepara il fondo, si versa il bitume liquido modificato che sigilla a caldo le fessure, infine c'è la finitura. «Il costo è simile a quello di un rattoppo a caldo» conclude Lozzi. Nessuna garanzia sulla durata del rattoppo. «È tecnicamente impossibile» sottolinea Vergnano. La tecnologia della Macchina Tappabuche presto sbarcherà anche nelle Marche.
 

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