Zanzara infetta, l'Oms avverte: «Attenti a Roma»

Zanzara infetta, l'Oms avverte: «Attenti a Roma»
di Valentina Arcovio e Laura Bogliolo
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Domenica 17 Settembre 2017, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 13:11

L'Italia non è considerata più un paese dove è sicuro viaggiare. Almeno per l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, dopo aver lanciato qualche mese fa l'allerta morbillo, ora considera il nostro paese come una delle nazioni a rischio a causa dei focolai di chikungunya registrati soprattutto nel Lazio. In un documento pubblicato nella sezione online «emergencies response», l'Oms consiglia a chi va nelle zone a rischio contagio come Roma di proteggersi dalle zanzare, specificando che non si escludono nuovi casi di contagio. Aumentano in modo vertiginoso i casi di contagioso: 64 le persone contagiate secondo il Seresmi (Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive). «Di questi - fa sapere la Regione Lazio - 54 sono i casi che hanno residenza ad Anzio o che via hanno soggiornato nei 15 giorni precedenti, 7 casi sono a Roma e 3 a Latina». «Un danno d'immagine ed economico non indifferente per la Capitale» tuonano le associazioni di categoria di Confcommercio e Confesercenti Roma che puntano il dito contro «la mancata prevenzione da parte del Campidoglio». La Regione Lazio ha convocato luendì i rappresentati dei Comuni coinvolti (Roma, Anzio, Latina) e ha chiesto all'Istituto Superiore di Sanità verifiche sui metodi di disinfestazione usati.

L'ALLARME
«C'è il rischio di una ulteriore trasmissione - scrivono gli esperti dell'Oms - perché la zanzara Aedes Albopictus è ormai stanziale nel bacino del Mediterraneo. Il vettore ha dimostrato in passato la capacità di sostenere focolai di chikungunya nel passato. L'area dove si sono verificati i casi è densamente popolata e molto turistica, soprattutto nei mesi estivi». Le raccomandazioni dell'Oms per chi viaggia in Italia sono le stesse date a coloro che viaggiano per paesi dove, oltre al rischio chikungunya, c'è anche quello di altre malattie infettive più gravi, come l'Africa. Si raccomanda di evitare il contatto con le zanzare usando un abbigliamento corretto e i repellenti. «La malattia si verifica di solito in Africa, Asia e Americhe, oltre che nel subcontinente indiano - aggiunge l'Oms -. Nel 2007 la trasmissione è stata documentata per la prima volta in Europa, in Emilia Romagna, con 217 casi accertati». Al momento c'è un altro focolaio autoctono nel dipartimento di Var, in Francia: al 4 settembre ci sarebbero 13 casi tra quelli confermati e sospettati. Un nuovo caso è stato accertato a Castelplanio, in provincia di Ancona. Si tratta di un uomo di 65 anni, che aveva trascorso tre settimane ad Anzio. Dopo il rientro a casa è stato ricoverato all'ospedale Profili di Fabriano con i sintomi tipici della malattia, poi confermata dagli esami del centro di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. Intanto continua la raccolta straordinaria di sangue con sacche che arrivano dalla Valle d'Aosta e dai carabinieri di Firenze.

POLEMICHE
«Non siamo un paese del Terzo Mondo, eppure l'Oms raccomanda alcune precauzioni ai turisti creando una danno d'immagine ed economico - dice Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma - prima l'emergenza rifiuti, poi i topi e le buche, i turisti sono scoraggiati. Ovvio che il Campidoglio avrebbe dovuto agire sulla prevenzione, cosa che non ha fatto». Parla di «figuraccia internazionale» Fabio Spada, presidente Fipe-Confcommercio Roma, settore pubblici esercizi (ristoratori) e aggiunge: «L'emergenza chikungunya sta azzoppando il turismo. Possibile che nel 2017 la zanzara tigre diventi un'emergenza a Roma?». Giuseppe Roscioli, presidente Federlaberghi Lazio ricorda Zoolandia, alias Roma: «Ci mancavano solo le zanzare dopo topi, cinghiali, gabbiani, immondizia e buche, di certo questa emergenza non aiuta Roma, l'amministrazione avrebbe dovuto pensare prima ad affrontare il problema, ma non si riesce a entrare nell'ordinario, diventa tutto un'emergenza». Punta il dito contro la «mancata prevenzione» anche Massimiliano De Toma, presidente di FederModa Roma. «Nella Capitale - dice De Toma - sta sempre di più emergendo il problema della mancata prevenzione: sul tema delle zanzare, ma anche sul decoro, la sporcizia, per noi il turismo è fondamentale, la chikungunya comporterà una flessione del turismo: più durerà l'emergenza e più sarà rilevante il danno per il commercio». «Una settimana di ritardo nell'avvio delle operazioni di disinfestazione sta comportando una pericolosa estensione del contagio» ha dichiarato il consigliere del PD capitolino Marco Palumbo.